Baileys: ma è proprio vero che piace solo alle donne?
Pare, si racconta, leggenda vuole… che si tratti di una bevanda, tipicamente femminile. Di fatto, nato in Irlanda, il Baileys appare – tuttora – nella lista dei liquori più famosi, secondo – in termini di notorietà – solo alla birra Guinness.
Un successo, ben espresso sin dal primo vagito, nel lontano 1974, conservatosi nel tempo, grazie anche alle innumerevoli imitazioni, alle decine di nuovi gusti e alla sua inaspettata presenza all’interno di cioccolatini, colombe, pandori… Del resto, la caratteristica – e riconoscibilissima – texture cremosa rimane inimitabile, da gustare liscia o in abbinamento ai diversi cocktail, con o senza ghiaccio, merito forse, dell’ingrediente, neppure troppo segreto, che è la panna.
Tant’è, ogni anno, della bevanda a base di whisky vengono vendute 82 milioni di bottiglie, in oltre 150 paesi. Una scommessa vinta, data – pure – la garanzia di vaniglia e cioccolato. C’è, poi, chi lo aggiunge al caffè; chi al gelato. Insomma, la versatilità, davvero, tra le peculiarità, non manca.
Frutto, forse, anche, di un’esperienza nata parecchi anni or sono. Nella città di Dublino, un team di studiosi impiegò circa due anni, trascorsi a suon di esperimenti, per dar vita ad una miscela vellutata e unica nel sapore. Eppure, oramai, i gusti si annoverano tra i più disparati: Baileys Almande – ad esempio – si propone come opzione vegana, composta con latte di mandorla. Ci sono le versioni esotiche: Apple Pie e Caramello salato. Il Baileys Red Velvet Cupcake anticipa, invece, le interpretazioni Cioccolato alla menta, Crème Caramel, Caffè e Nocciola.
Oltre all’intramontabile Baileys Original Irish Cream, si fanno notare, nell’ordine, il Baileys Chocolate Cherry e l’edizione limitata di Baileys Strawberries & Cream, Baileys Chocolat Luxe e Baileys Dulce de Leche.
Il prezzo? Varia, a seconda del luogo di acquisto (negozio online, locale, supermercato), delle dimensioni della bottiglia e della tipologia. In generale, per una confezione classica originale dai 70 cl si possono spendere circa 15 euro ma, anche in questo caso, le possibilità non lesinano. Si va dalle interpretazioni mini alle grandi, da 1 litro (100 cl).
In quanto, infine, alla gradazione di alcool, ne contiene, in media, il 17% in volume, il che lo rende un liquore relativamente performante. Tuttavia, poiché spesso lo si consuma in quantità ridotte, l’impatto complessivo sui sensi e sullo stato mentale è, sovente, meno intenso di quello di altre bevande.
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