Stasera ti porto a cena… se me lo posso permettere
Il menù deve essere decisamente fenomenale, se si è disposti a spendere, per la degustazione, 1800 euro. Insomma, non è di certo economico o, quanto meno, non si rivolge a tutti i tipi di tasche. Per di più, per trascorrere una serata ‘fuori dal consueto’, occorre viaggiare oltre i confini nazionali, fino in Spagna.
A suo favore? si tratta, ovviamente, di una destinazione esclusiva, innovativa, indimenticabile, catartica… in breve, ‘Sublimotion by Paco Roncero‘ e si classifica, a questo punto la faccenda è chiara, come il ristorante più costoso al mondo.
D’altra parte, ciò che è disposto ad offrire, a ciascuno dei 12 ospiti che hanno la fortuna di intraprendere l’esperienza, Paco Roncero (due stelle Michelin e tre Soles Repsol, altro riconoscimento per ristoranti spagnoli e portoghesi) si estende ben oltre la gastronomia.
“La prima performance gastronomica, nata per esaltare il piacere di sedersi a mangiare intorno ad una tavola“, si sottolinea e si specifica, ancora, che si tratta di “una nuova arte scenica, che fonde alta cucina, tecnologia, allestimento e intrattenimento“.
Un posto, in continuo fermento… e movimento. Se, infatti, durante i mesi estivi la sede è sita in quel di Ibiza, da novembre in poi si trasferisce a Dubai.
Inutile dire che la lista d’attesa è infinita. Chi, d’altronde, vorrebbe perdere l’occasione di cenare, vezzeggiato dalla professionalità di noti artisti del settore, tutti in squadra ad operare, per concedere il meglio di sé?
‘Circa’ 10 stelle Michelin, grazie alla collaborazione di persone come Diego Guerrero o Dani García. Ma è impossibile esimersi dal notare, pure, il contributo di designer, sceneggiatori, ingegneri, compositori… persino illusionisti. L’obiettivo? Citiamo testualmente: “Trasformare la tavola in palcoscenico e il commensale in Star“.
Va detto, ci riescono, ancor prima che ci si accomodi a tavola. Per arrivare alla tanto agognata meta, i commensali vengono trasferiti a bordo di veicoli neri sfiammanti, coccolati come vere e proprie Star. Ad attenderli e a sorprenderli, musica, colori, sale tortuose e una decorazione mutevole, in cui nulla è prevedibile.
Non resta che abbandonarsi e lasciarsi guidare, dunque, in un percorso di sapori, nel quale persino i nomi dei piatti rappresentano la sublimazione di un’idea. Si va dall’Océano di Dani García, al Chaplin di Diego Guerrero, passando per il Central Park di David Chang. E, con il cambio di portata subentra, in contemporanea, un nuovo scenario. Non c’è neppure la necessità di muoversi dalla propria sedia.
In effetti, gli ospiti non si alzano, fin quando la serata non si sposta in terrazza, all’aperto. Qui, i diversi drink e la musica di Wally López conducono la notte al suo apice.
LEGGI ANCHE: Ghost kitchen: adesso dobbiamo davvero arrenderci all’idea che è il ristorante a presentarsi a casa nostra
LEGGI ANCHE: Al ristorante? Keep calm and respct