In giro per il mondo… ad ognuno il suo Natale
Come si dice: ‘Natale che vai, usanza che trovi…‘ insomma, quello legato alle Feste è il momento ideale per mangiare, bere, divertirsi… e, pure, praticare surf, almeno se si abita in Australia. Già, poiché le tradizioni cambiano, a seconda del luogo di residenza e, se alcune sembrano improbabili, altre risultano, ai nostri occhi, del tutto assurde, esageratamente lontane dalle abitudini di sempre…
- In Slovacchia, ad esempio, nei giorni che precedono il 24 dicembre, le famiglie sono solite conservare, nella vasca da bagno, una carpa, viva. Il pesce viene, poi, cucinato e mangiato, proprio in occasione della Vigila
- Diverso, quel che accade in Galles, dove leggenda vuole che un cavallo fantasma compaia sulla soglia delle case; intraprenda una sfida in rima con gli abitanti, per poi fare il suo ingresso, a suon di spuntini e bevande. Il folclore, da queste parti, prende il nome di Mari Lwyd
- Di derivazione britannica – ma accolta anche in Australia – l’usanza di servire un pesante dessert, a base di frutta secca e sugna, alla fine della pantagruelica cena di Natale. Storia vuole anche che, all’interno, siano nascoste una o più monete
Ancora, parlando di stranezze, è d’abitudine fare il bagno nelle gelide acque marine, in prossimità del Natale. C’è da ammettere che lo scopo – causa di beneficenza – è del tutto onorevole
E, se si presenta Babbo Natale, ci si prepara con una doverosa sorsata di whisky, ad attenderlo
- Sfida alle onde anche in Australia, addobbati, tuttavia, come Babbo Natale e a cavallo della personale tavola da surf
- Tuffo purificatore, il 6 gennaio, anche in Grecia, non senza, prima, aver sfilato in processione, attraverso villaggi e città, dalla chiesa al più vicino specchio d’acqua
- Tutta una questione di marketing – ben riuscito, evidentemente, – in Giappone dove, per poter mangiare presso un ristorante della catena KFC il giorno di Natale, occorre prenotare con largo anticipo. I Christmas Family Bucket, poi, sono assai richiesti per l’asporto
- Il giro del mondo prosegue in Brasile e, per la precisione, in quel di Gramado. Qui, la pittoresca cittadina ha adottato celebrazioni in stile europeo. Benché nel mese di dicembre sia estate piena, la capitale del Natale ospita le sue feste a tema neve, da ottobre alla fine dell’anno
- Di origine pagana, la capra di Natale è, tuttora, simbolo delle festività svedesi. Le versioni mini, in paglia, si trovano tra gli addobbi, in tutto il paese; mentre la gigante è stata eretta nella città di Gävle, negli anni ’60
- Non c’è bisogno di orpelli sugli alberi della Nuova Zelanda. Le decorazioni sono naturali, dal momento che gli esemplari di Pōhutukawa sbocciano in un rosso brillante, proprio nel periodo di dicembre, fornendo ombra per le feste in spiaggia
- Si tratta di diluvio, invece, ma Diluvio del libro, in Islanda. Qui, le famiglie celebrano la Vigilia con l’accogliente tradizione del Jolabokaflod. Eredità della II Guerra Mondiale, tempo in cui la carta era tra i pochi prodotti non razionati, si regalano libri. Poi, tutti si rannicchiano a bere cioccolata e trascorrere la serata tra le letture
- Nuovo arrivato nella storiografia americana è l’Elfo sullo scaffale. Tiene d’occhio i bambini nei giorni che precedono le feste e fa rapporto, direttamente a Babbo Natale
- Ancora, in Germania la sera del 5 dicembre, i bambini lasciano una scarpa sulla soglia di casa. Perché? Per ritrovarla, la mattina seguente, grazie all’intervento di San Nicola, o Sinterklaas, colma di caramelle, frutta e altre prelibatezze
- Vuoi sapere se suoneranno, a breve, le campane nuziali ? Tira una scarpa verso la porta, la sera della Vigilia o, almeno, questo è quanto credono nella Repubblica Ceca. Le donne non sposate, in sintesi, si mettono in fila e lanciano una scarpa alle loro spalle, in direzione dell’uscita. Se la punta atterra rivolta verso la porta, le nozze sono in arrivo. Altrimenti, niente matrimonio, per almeno un altro anno
- In Portogallo, religione vuole che si apparecchino posti extra, a tavola, per i parenti morti. La consoada viene gustata in ritardo, il 24 dicembre e si dice che lasciare spazio ai propri cari defunti porti fortuna all’intera famiglia
- In Guatemala, invece, la sporcizia è opera del diavolo. La gente del posto trascorre, pertanto, le settimane prima del Natale spazzando ogni angolo della propria abitazione, per scacciare gli spiriti maligni. A seguire, il rituale rogo del diavolo, che apre la strada alla buona sorte, che risorge dalle ceneri
- Proviene dalla Norvegia la tradizione di nascondere, in virtù delle ricorrenze di fine anno, le scope. Si narra, infatti, che streghe e spiriti maligni escano, a cavallo di queste ultime, per giocare e causare danni. Perciò, è necessario farle sparire
- Ognuno si reca in Chiesa come meglio crede, è vero ma a Caracas, in Venezuela, per assistere alle funzioni religiose mattutine, nel periodo che precede il Natale, il viaggio lo si effettua… su pattini a rotelle
- I francesi celebrano l’Epifania con le Galette des Rois (Torta dei Re). Grazie ad una tradizione che risale al XIV secolo, chiunque abbia la fortuna di trovare un piccolo ciondolo nella propria fetta può indossare una corona e dichiararsi re o regina, per la giornata
Ancora in Francia, a partire dal 1962, una legge ha stabilito che ogni lettera indirizzata a Père Noël debba ricevere una cartolina, in risposta
- La sauna di Natale fa parte, da secoli, delle festività finlandesi. Un modo per purificarsi, lasciando l’ambiente caldo anche dopo il tramonto, ad usufrutto di elfi e spiriti
- Il presepe è talmente importante, in Portogallo, che scuole, biblioteche ed edifici pubblici si affaccendano nel ricreare scene che descrivano la storia del Natale. Agiscono in maniera meticolosa, senza risparmiarsi nei dettagli
- Chiudiamo con il Messico. Nella località di Oaxaca, il 23 dicembre si festeggia la Noche de Rábanos, o Notte dei ravanelli. Di epoca coloniale, la tradizione prevede che la gente del posto scolpisca personaggi e scenografie, per mezzo di ravanelli di grandi dimensioni. Una competizione, per giudicare, poi, il migliore di categoria
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