Decluttering… e l’armadio riprende a respirare
‘Anno nuovo, vita nuova‘, dunque, è tempo di DECLUTTERING. La pratica consente, in sostanza, di ristabilire ordine e restituisce respiro agli spazi, liberandosi del superfluo e di ciò che… si trattiene, per i motivi sbagliati.
Facile a dirsi, ma poi?
Rewind…. riavvolgiamo il nastro e partiamo dall’inizio. Dalla distinzione, cioè, tra guardaroba che contengono vestiti per tutto l’anno e altri che, diversamente, seguono un cambio stagionale.
Nel secondo caso, badate bene, ci sarà da organizzare ben due armadi, più un terzo sistema, per i capi riposti, in attesa del… momento adeguato.
Elemento cardine, nella distribuzione – pensate un po’ – niente altro che lo stile personale. C’è chi, ad esempio, sintetizza il tutto in due macro categorie: un abbigliamento pratico e funzionale, un secondo, eccentrico e variegato.
Capi versatili, classici, che si abbinano tra loro, nel primo caso. Pezzi, magari, unici, nel secondo.
Disposizione che avviene, anche, secondo un raggruppamento di categoria, in modo da poter effettuare l’eventuale scelta, a partire dalla varietà, a disposizione, di ogni singolo pezzo.
Se, come accennato, invece, gli abbinamenti sono pressoché singoli, allora si può procedere anche per outfit, avvicinando – come in una sorta di composizione prestabilita – le diverse componenti del look, onde rimediare a qualsiasi perdita di tempo.
Cosa ‘assolutamente’ conservare?
- Al di là dei gusti personali, ovvio, il ‘classico‘ non tradisce mai. Una maglietta bianca, semplice, una cardigan dai colori neutri, un paio di scarpe che vanno con tutto. Alcuni oggetti non invecchiano mai e possono sempre rivelarsi utili.
- Ci sono, poi, i must. Lisi dal tempo, ma parte integrante della routine quotidiana. Intramontabili, per affezione, per praticità.
- Gli evergreen, dall’uso sporadico, è vero, ma fanno sempre comodo. Il pareo che usate al mare, per dirne una; vestiti premaman … persino il cappello da Babbo Natale, da rispolverare pin occasione delle Feste
Domandiamoci pure…
- Cosa usiamo spesso. Puntiamo a ciò che è sintomatico di funzionalità, versatilità e si presta a più accostamenti, o magari, semplicemente, ci risolve spesso dall’impasse
- Cosa proprio no. Il secondo paio di sandali, perfetto per quando si va a cena fuori, al mare, se non fosse che adoriamo la montagna. Il vestito leggero ma a maniche lunghe, ideale per le giornate calde ma ventose, che… non capitano mai… Ecco, di questo ed altro, meglio liberarsene
- Ci sono, ancora, pezzi d’abbigliamento che stazionano, inusati, per anni. Accessori inservibili, a cui non si riesce, tuttavia, a rinunciare. Urge, in questo caso, coraggio o, in alternativa, concedere loro un ultima possibilità. Destinarli in una scatola, con tanto di data incisa. Se nel giro di 6 mesi finiscono nel dimenticatoio, va da sé, significa che non serve tenerli stretti
Che dire delle scarpe ancora in ottime condizioni, di buona qualità, costose? Di una borsa che, con il trascorrere del tempo, potrebbe aumentare di valore? Del maglione vecchio e arci consumato ma coperto di ricordi? Conservare, con moderazione.
La taglia è d’un tratto sbagliata, per via dei mutamenti di peso? Abdicate e guardate al futuro, senza esitazioni.
Spesso ciò di cui più difficilmente ci si riesce a liberare è quanto, con sé, conserva una storia. Ebbene, i beni materiali tali sono e niente più. Custodire i ricordi è lecito, ma ‘occhio’ ai memorabilia o, almeno, all’eccesso. Piuttosto, riponete gli ‘affetti’ in esame, insieme ad altri, del tutto personali, da qualche altra parte, che non sia l’armadio.
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