Quando l’essere Donna si delinea Mugler…
Ce lo ha insegnato proprio Lui: vita strizzata, tacchi mozzafiato, gonne super aderenti, raffigurazione di una femminilità assertiva, disinvolta, consapevole e al passo con i tempi. Il prototipo della donna degli anni ’80 ce lo ha disegnato così e non solo gli abbiamo creduto ma, di più, lo abbiamo seguito e scelto, proseliti di un credo in cui fossimo protagoniste indiscusse. Adesso, la stessa trepidazione di allora ci fa battere il cuore, mentre sulla passerella – ancora per la prossima stagione – sfilano le modelle di Thierry Mugler.
E lo fanno, all’insegna dell’audacia e del sex appeale. Spettacolo, che potremmo definire, pure, cinematografico racconto, sorta di film o mega party – comunque lo si voglia intendere – sbalorditivo. Un set, con tanto di microfoni e macchine da presa in bella vista, a filmare la troupe delle top model più vicine al marchio. Eva Herzigiva, Irina Shayk, Amber Valletta, Mariacarla Boscono, Adut Dominique Jackson, Paloma Elsesser… a bordo di un dolly in pieno stile hollywoodiano, si sono presentate in pista, posando e ammiccando. Provocanti, sexy, diverse. Come diversa era, assieme, la presenza delle guest. C’erano la musicista e producer venezuelana Arca, la comica Ziwe; c’era persino Kylie Minogue.
Ad immortalare frame dopo frame, un maxi schermo, equivalente del proiettore che, più comunemente, si trova al cinema. Un filone, quello dello short movie, già intrapreso in pandemia e ora ribadito, in maniera ancor più spettacolare. “Imparare, cambiare ed evolvere. Perché la moda è proprio questo. Innovare, sperimentare e provare cose nuove“. Questo, in breve, l’intendimento della Maison. Progetto, evidentemente, riuscito. Almeno così raccontano i fatti.
A suggellare l’atmosfera da gran soirée, gli abiti. Top essenziali dai tagli sapienti, corsetti, body, mini dress e baby-doll, pantaloni decostruiti…. c’era di tutto. I tessuti? Denim, pizzi, pelle nera. Dove si percepisce l’impronta del leggendario couturier? Nella visione energica e sofisticata della moda e del corpo femminile, certo. Prima ancora, nell’aver saputo rendere l’accadimento un evento. Approccio, quest’ultimo, caro al celebre sarto. Dirompente, catalizzante sono, del resto, tutti aggettivi che gli si addicono.
“Stiamo crescendo e stiamo cercando di trovare l’approccio Mugler in diverse categorie“, questa la chiosa del direttore artistico Casey Cadwallader . “Sono felice di questa energia positiva che mi circonda… Si tratta di diversificazione, nuovi prodotti, nuovi modi di comunicare. E sì, di diventare più forti“. Dunque, tra le novità, la prima borsa, accessorio di punta, lanciato proprio per l’occasione. La Spiral curve 01, si propone come una sorta di scultura in miniatura, citazione – riuscitissima – dello Spiral denim di Mugler, assurto ad icona.
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