La collana di Caterina D’Aragona: autentico suggello d’amore…

La collana di Caterina D’Aragona: autentico suggello d’amore…

Storie che affascinano; seducono, per l’insolito racconto che si portano appresso. Resoconti, che incuriosiscono… e stupiscono. Insomma, basta girare muniti di un metal detector – questa, la sintesi – e si trova… davvero, di tutto.

Si va dagli oggetti in metallo alle monete … ad un gioiello – persino e in via del tutto eccezionale – in oro e pietre preziose, probabilmente appartenuto a re Enrico VIII e alla sua prima sposa, Caterina d’Aragona.

Stupefatti? Ebbene, è quanto accaduto al britannico Charlie Clarke, proprietario di un bar, appassionato di taluni ritrovamenti e… baciato dalla fortuna. Pensate, ora la celebre collana è entrata a far parte della collezione del British Museum.

Un ritrovamento – stando agli addetti ai lavori – d’eccellenza. Erano – a quanto pare – oltre 25 anni che niente del genere, appartenente al preciso momento storico, venisse trovato, in Gran Bretagna. “All’interno del British Museum c’è la più grande collezione al mondo di oggetti, provenienti dal primo periodo Tudor. Non c’è nulla che possa essere paragonabile a ciò che è stato rinvenuto“, si specifica.

La scoperta è stata paragonata a una vittoria alla lotteria, ma non lo è. La gente vince davvero, alla lotteria. Quand’è stata l’ultima volta che è stato rinvenuto un gioiello della corona?“. Come dare torto al ‘povero’ Charlie Clarke, che ha reperito il prezioso presso un campo del Warwickshire, nelle Midlands Occidentali dell’Inghilterra?

E pregevole, la scoperta, lo è davvero: oro per 24 carati e 75 grossi anelli, a comporre una struttura, compresa di un ciondolo a forma di cuore (sempre in oro), decorato con una sorta di cespuglio che ‘nasconde’ la rosa dei Tudor e una melagrana, simbolo della regina proveniente dalla Spagna. Ai piedi del cespuglio, inciso, un nastro, con le lettere TOVS e IORS in bella vista.

Un “bel gioco di parole dell’inglese antico, basato sul francese toujours e sull’inglese all yours“. Una sorta di “per sempre tuo/a“, per capirci. Sul retro, invece, restano incise le iniziali H e K (Hanry e Katherine).

Certo, il dubbio riguardo all’autenticità viene, eccome. Tuttavia, le numerose analisi scientifiche hanno certificato che si tratta, effettivamente, di ciò che sembra. Resta da chiarire come sia finito nel luogo del ritrovamento: “Questo è un dettaglio della storia che ancora ci sfugge“, come pure, non è chiaro il valore effettivo del reperto. Si parla, in ogni caso, di una somma notevole, che il fortunato Charlie adopererà “per la miglior educazione possibile” – citiamo testuali – della sua prole.

A noi, intanto, non resta che sognare; che immaginare di un giovane Re – allora – ancora innamorato e determinato, nel fornire una discendenza al suo popolo. E chissà, forse avrebbe invidiato, ad un certo punto, persino il ‘nostro‘ Charlie, lui sì fortunato davvero, per avere avuto, a differenza dell’altro, un figlio maschio. Quel figlio tanto, tanto agognato, al punto tale da provocare uno scisma.

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