Queste due, insieme, fanno Furore
Forza, ammettiamolo, in Radio già suona, a mo’ di tormentone, super gettonato anche in streaming. Effetto nostalgia, che le sorelle Iezzi hanno saputo cavalcare, senza ombra di esitazione. Così, dopo anni dalla separazione lavorativa – ne sono trascorsi ben dieci – riappaiono insieme, sul Palco più rinomato d’Italia, per cantare, sulle note di Furore.
Esibizione virale, a dispetto pure del brano, ma è tutto il resto a fare spettacolo. A cominciare dalla coreografia, vero e proprio cult, per non parlare del look, curato nei minimi dettagli.
E, se l’abbigliamento è quello di sempre – si fa per dire – firmato Dolce&Gabbana, ad alimentare il chiacchiericcio è soprattutto la scelta, relativa al Make up.
Ne è passata di acqua sotto i ponti dagli ombretti pastello, che ne impreziosivano i lineamenti, nel lontano 1997. Ora, le due beniamine della canzone slittano in pole position, in quanto Beauty Addicted. Stroboscopiche come mai prima, si ammantano della luce delle Stelle, letteralmente, da capo a piedi e fanno il verso all’ormai noto Vampire Skin, sdoganato dalle saghe di ultima generazione (una su tutte, Twilight).
L’incarnato è, insomma, sparkling e scavalca, a suon di glitter e bagliori, la glass skin, la dewy skin, persino la glazed skin, tra le tendenze più accreditate del momento. Pelle radiosa, che abbisogna, principalmente, di tre ingredienti: un buon prodotto idratante, imprescindibile per creare la base adatta; un fondotinta o una crema colorata – in dosi centellinate – da mescolare ad una spolverata di polvere brillante.
Il risultato è un glow naturale, creato ad arte e sublimato da una nota fluorescente.
Così, fanno la loro apparizione le due ‘bambole’, attorniate, secondo tradizione, da un copioso gruppo di maschi, a farle danzare. E si muovono, un po’ come faceva una indimenticabile Cristiana Capotondi, in una scena di Come tu mi vuoi, coprotagonista, nella pellicola di Volfango De Biasi, accanto ad un giovanissimo – era, allora, il 2007 – Nicolas Vaporidis.
Rappresentano, insomma, la parafrasi di quel che è stato e recitano, ancora in questa occasione, se stesse, ri-citandosi. Eppure, con il loro fare amarcord, risultano oltremodo contemporanee.
Così, al passo con i tempi, anzi, all’avanguardia, suscitano tenerezza, nel cuore di chi è loro affezionato e rapinano un sorriso, non di scherno ma benevolo.
Paola & Chiara ci ricordano, per noi che non apparteniamo alla Generazione Z, chi siamo stati e ci indicano la strada, sorta di Comete dell’ultima ora, su chi potremmo essere, domani. A noi, poi, dirimere l’ardita quaestio.
Intanto, da rito, rimangono i giorni di Sanremo; la sorpresa di chi vincerà, le note incollate all’orecchio e la voglia di canticchiarle e ballarle, a nostra volta,… da febbraio, fino alla prossima estate.
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