Per tenermi in forma io mi alleno con l’hula hoop
Alcuni di noi ci giocavano da piccoli, insieme agli amichetti, facendo a gara nel farlo roteare il più a lungo possibile lungo i fianchi o sulle braccia, o sul collo, alla stregua di veri acrobati. E, un po’, subivamo anche la seduzione del nome, all’apparenza esotico; di certo originale.
Hula hoop, che deve la sua diffusione su scala globale ai fondatori della Wham-O Toy Company che, nel 1958, lo lanciarono sul mercato, esattamente come lo conosciamo oggi. Ebbene, figlio di un evidente gioco di parole tra il movimento di bacino richiesto dal cerchio per rimanere in gravitazione e quello tipico della hula, la tradizionale danza polinesiana, l’attrezzo si è convertito, nel tempo, in un prodotto multifunzionale, adatto a persone di ogni età.
D’altronde, è divertente quanto impegnativo, dal punto di vista della resistenza e della coordinazione. Dunque, da passatempo per ragazzi a strumento per il fitness il passo è stato breve. Ottimo per gli esercizi di potenziamento e perciò valido espediente, all’interno delle sessioni di allenamento. A fornire spinta al trend, poi, ci ha pensato, negli ultimi anni, la GenZ, sfruttando TikTok come piattaforma di divulgazione. Insomma, hula hoop eletto a componente ad azione dimagrante, artefice di una vita… da vespa.
Non solo. Oggi come oggi, accanto agli attrezzi consueti ne esistono di nuovi, pensati all’uopo e che si fondano sul medesimo principio del cerchio. Così, i benefici del workout vengono affidati ad una specie di cintura che, presentandosi corredata di un peso, dovrebbe rendere più efficace la prestazione. Una volta legata in vita, difatti, mette in movimento rotatorio il peso ad essa annesso.
Nonostante il meccanismo sia lo stesso, la differenza è sostanziale, proprio per via del movimento da eseguire. Servono, a tal proposito, roteazioni più strette, rapide e costanti, affinché il peso si alzi e prosegua i suoi giri attorno alla vita. Il tutto, inoltre, può cambiare, a seconda della lunghezza con cui si decide di fissarlo: più sarà distante dal corpo, maggiore sarà la difficoltà nel gestirlo.
Una volta compreso – quindi – come coordinare la roteazione del bacino con quella del macchinario, non resta che mettersi d’impegno ed eseguire circa 10-15 minuti al giorno di attività cardio. Maniera certa, per riuscire ad ottenere risultati visibili, dalla diminuzione del girovita ad una migliore capacità di coordinarsi e tenere il ritmo. Ulteriori vantaggi si esercitano – per di più – anche sulla schiena, sciogliendo le eventuali tensioni accumulate nella zona lombare.
Il modo ideale, sintetizzando, per ritrovare la leggerezza dell’infanzia e combinarla a una buona dose di sudore e grassi bruciati.
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