E se arredassi casa come in Sex and the city?

E se arredassi casa come in Sex and the city?

Venticinque anni insieme sono tanti. Persino quando si tratta di una serie tv. Ecco, allora, che il tempo scorre per Sex and the City e l’iconico appuntamento televisivo si trova a fare i conti con il suo quarto di secolo.

Occasione perfetta, questa, per tornare indietro con la memoria e lasciarsi ispirare da immagini che, se non ci hanno cambiato la vita, ci hanno accompagnato, nel tempo, quanto meno vivacizzandocelo.

Era, difatti, il 6 giugno 1998, quando veniva trasmessa la prima puntata di qualcosa che suonava assolutamente e spregiudicatamente di nuovo, di importante; di studiato, per stare dalla parte delle donne. Dunque, alla scoperta dei caratteri dei vari personaggi, inevitabilmente, abbiamo finito per introdurci anche nei loro appartamenti; nelle loro ‘stanze segrete’, affascinati e curiosi di saperne di più.

Abbiamo, così, scoperto che la casa di Carrie Bradshaw si trova al numero 64 di Perry Street. Una strada del Village, immersa nel verde, tra i quartieri più belli della Grande Mela. Ebbene, l’indimenticabile entrata dell’appartamento è oramai tappa fissa nell’itinerario degli appassionati, spunto, come tutto il resto, per una scelta di design da ripercorrere e copiare, rivisitare… ispirazione, insomma, per la propria abitazione.

Chi non ha perso neppure una puntata lo sa. Conosce l’ingresso, carico, attraverso la distribuzione delle suppellettili, del senso di accoglienza. Essenziale, vissuto fino ai minimi termini. Il tavolino accanto al citofono è il luogo in cui il quotidiano scorre e si esprime, in maniera sempre diversa. Ospita le chiavi di casa, la posta… Rappresenta il disimpegno che introduce gli ospiti, avvolgendoli e mettendoli a proprio agio.

Che dire del living. Ambiente frequentato dalla sua proprietaria, forse più di ogni altro, in perfetta simbiosi con la stanza da letto. Lo stile urban vintage, qui, si fa portavoce di un’area continuata, un’unicum, in cui le emozioni di tutti i giorni si fondono tra loro. Attorno al tavolino tondo tutto gira. Le sedute, come la poltrona in pelle e la libreria in legno, stracolma di riviste, libri e tante foto.

Soluzione contemporanea, è impreziosita dalla chaise longue che, circondata da tonalità calde, non fa che rendere ancor più intimo il clima d’insieme.

Minimal, la cucina. Carrie, del resto, lo sappiamo, non è un’amante dei fornelli. In stile anni Novanta, allora, si sviluppa ad angolo, con un lavello singolo e un numero contenuto di accessori. Le tinte neutre, qui, la fanno da padrone, valorizzando i dettagli e incrementando l’idea di un vivere risolto, assertivo, completo.

Impossibile, lo accennavamo in precedenza, dimenticare il letto. A delimitarne la pertinenza il tappeto, insieme ai quadretti, le mensole… particolari, sommati, di grande effetto.

Emblema dell’intero script, la lasciamo per ultima, la cabina armadio, capace, da sola, di segnare un prima e un dopo. Rappresenta, per molte, un mai più senza. Spaziosa e invidiabilmente concepita, si divide tra le due pareti, perfettamente in sincrono.

Il lato che comprende gli abiti include mensole, appendini e nicchie, da riservare alle scatole più ingombranti.

L’altro, opposto, è il regno dei cassetti. Il consiglio se volete riprodurla? Uno specchio illuminato, irrinunciabile, ante scorrevoli e una tenda, per evitare l’accumularsi di polvere in una sala, così colma di carisma.

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