Maledetta Africa, destinata a spaccarsi a metà

Maledetta Africa, destinata a spaccarsi a metà

La deriva dei Continenti… non è finita. Arriva, difatti, la notizia, da parte degli scienziati, che l’Africa – sì sì, avete capito bene, l’Africa – si sta dividendo in due, dando luogo ad un nuovo Oceano.

LO STUDIO

I geologi hanno confermato, spiegandoci che presto, ci attendono inaspettati cambiamenti geomorfici. Il tutto, stando a quanto pubblicato sulla rivista peer-reviewed Geophysical Research Letters. Pare, da quel che si viene a sapere, che i ricercatori abbiano utilizzato la sismica, per dimostrare che il Rift dell’Africa orientale sia stato influenzato dal medesimo processo tettonico che si verifica sui fondali marini.

Nel dettaglio: ” …la crepa è stata individuata al confine fra tre placche (africana nubiana, africana somala e araba), che si sono allontanate, già da tempo“. Non solo. Lo stesso tipo di spostamenti, fanno sapere gli esperti, “è stato osservato nelle creazioni del Mar Rosso e del Golfo di Aden, tra l’Africa orientale e l’Asia occidentale“.

Secondo l’Enciclopedia Britannica, l’East African Rift è uno dei sistemi di fratture più estesi al mondo, che va dalla Giordania al Mozambico.

IL RIFT

Per chi non dovesse conoscerne il significato, poi, “una rift valley è una regione pianeggiante, che si forma quando le placche tettoniche della Terra si separano, o si spaccano” e, della zona interessata, in effetti, si è sempre parlato, tenendola in particolar modo sotto osservazione. Tanto che, nel 2005, con l’apertura di una enorme falla, gli studiosi hanno finalmente ottenuto la prova necessaria per avvalorare le loro teorie.

Una gigantesca voragine, emersa e sviluppatasi rapidamente“, a loro stessa detta.

L’AVANZARE DELLE ANALISI

Nel 2018, nuovi strumenti di imaging satellitare hanno permesso di scavare ancor più a fondo nel mistero, fornendo una più precisa comprensione di quanto stesse accadendo. “Con le misurazioni GPS, è possibile misurare i tassi di movimento, fino a pochi millimetri all’anno“, specificano gli studiosi.

All’epoca, si riteneva che le varie placche si stessero allontanando l’una dall’altra, a velocità differenti. Oggi, si riesce a decifrare il fatto che la separazione combinata di ciascuna placca abbia formato un sistema di dorsali medio-oceaniche, dove – in teoria – sarebbe pronto lo spazio per un ulteriore Oceano. “Il Golfo di Aden e il Mar Rosso si riverseranno sulla regione di Afar e sulla Rift Valley dell’Africa orientale, diventando un nuovo oceano e quella parte dell’Africa orientale diventerà un piccolo continente a sé “.

Ancora, aggiungono: “Possiamo vedere che la crosta oceanica sta iniziando a formarsi, perché è nettamente diversa dalla crosta continentale, per composizione e densità“. Certo, “il braccio orientale della Rift Valley è piuttosto attivo“, asseriscono, unanimi. Ciò non toglie che, perché il tutto si concretizzi, dovranno trascorrere, ancora, milioni di anni.

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