Storia di un amore mercenario e di un funzionario Rai…
“Ammazzo tutti i tuoi gatti“. E ancora, modificando registro: “Fai qualcosa, la mafia mi vuole uccidere“. Con queste parole, Adina Manelache, 30enne romena, avrebbe estorto oltre 100mila euro ad un importante funzionario Rai. Per ottenere sempre più denaro, la donna pare abbia inscenato anche un tentato omicidio: un selfie, con tanto di coltello puntato alla gola: “Aiutami, ti prego. O loro mi uccideranno“. E il 66enne sembra ci sia cascato, con tutte le scarpe.
Ad arrestare la donna, al fine, i poliziotti del commissariato Viminale, a cui si era rivolta la vittima, ormai, tra bonifici e contanti, esautorata dei propri beni.
I due, specchio dei tempi, si erano conosciuti su una chat per adulti. Dopo i primi appuntamenti – specifichiamo, a pagamento – in un appartamento a Labaro, l’uomo aveva letteralmente perso la testa per la ragazza, la quale, niente affatto sprovveduta, aveva iniziato ad avanzare richieste di ogni tipo: “Devo sottoporre mio figlio ad un intervento chirurgico, mi dai qualche soldo? Mia madre sta male, puoi aiutarmi?…” e così via.
Scuse su scuse, tra cui un rimborso di 5000 euro per organizzare il funerale della sorella, inventate ad hoc. Fino a quando, per costringere l’uomo ad aprire ulteriormente il portafoglio, ha tirato in ballo una presunta organizzazione criminale che, a sua detta, la voleva morta. “Devo dare i soldi alla mafia, ti prego aiutami“.
Addirittura, avrebbe messo in scena una finta esecuzione, sventata all’ultimo, grazie all’ennesimo bonifico. “Se non pago mi uccideranno e poi saranno problemi anche per te“, gli aveva detto, non troppo lontana dal minacciarlo.
Non solo. Di mira sarebbero stati presi anche gli animali domestici della vittima: “Mi ha detto che, se non l’avessi pagata, avrebbe ucciso tutti i miei gatti“, ha raccontato l’uomo alla polizia. Nel momento in cui aveva provato a sbarazzarsi della escort, difatti, bloccando il suo numero di telefono, era stato immediatamente raggiunto da un messaggio, proveniente da un numero estero, in cui veniva messo in guardia: “Sblocca il numero di Adina o ci saranno conseguenze per te“.
Avvertimento, a cui avevano fatto seguito più esplicite constatazioni. Tra l’altro, quella di pubblicare sui Social le diverse conversazioni a sfondo sessuale, rovinando irreparabilmente la sua carriera.
Il blitz, dunque, risale allo scorso 6 settembre. L’uomo avrebbe fissato un appuntamento, per portare alla compagna denaro liquido. All’incontro, tuttavia, si sarebbe presentato in compagnia dei poliziotti che, dopo aver osservato il momento della consegna dei soldi, sarebbero entrati in azione, fermando la 30enne, indiziata del reato di estorsione. Arresto, in seguito convalidato dal Gip.
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