Message in a bottle…

Message in a bottle…

Quanto di romantico può nascondersi in un messaggio, custodito all’interno di una bottiglia? E quanto di esotico… lettere o biglietti rimasti, probabilmente, in giro per anni, fino al momento in cui, fortuitamente, qualcuno, da qualche parte, li ha rinvenuti.

Ebbene, al riguardo, nel corso del tempo, sono state fatte scoperte affascinanti e parecchie storie incredibili – si è verificato – hanno avuto inizio proprio così, con una bottiglia, finita sulla spiaggia.

Volete qualche esempio? Sentite qui…

  • Il 6 marzo 2018, su una spiaggia australiana, una signora si è imbattuta in un messaggio, vecchio di quasi 132 anni. Il più antico, mai rinvenuto all’interno di una bottiglia. Fatto ancor più eccezionale, era scritto in tedesco e conteneva informazioni sulla posizione e sulla rotta di una nave chiamata Paula
  • La Lusitania, il transatlantico britannico, in servizio agli albori del XX secolo, fu colpita da un siluro tedesco nel 1915 e si presume che sia affondata, nel giro di circa otto minuti. Il tempo sufficiente, affinché un passeggero scrivesse un biglietto e lo infilasse in una bottiglia. Sul foglio si poteva leggere: “Ancora sul ponte con alcune persone. Le ultime barche sono partite. Stiamo affondando velocemente. Alcuni uomini vicino a me stanno pregando, insieme a un prete. La fine è vicina. Forse questo biglietto…” e finiva lì
  • Nel 2009 – pensate – all’interno di un muro del campo di concentramento di Auschwitz è stato trovato un messaggio in bottiglia. Era datato 9 settembre 1944 e conteneva i nomi, i numeri di accampamento e le città di provenienza di sette prigionieri
  • Nel 1979, una coppia gettò alcune bottiglie di champagne nell’Oceano Pacifico, in occasione di una vacanza alle Hawaii. All’interno, si trovava il loro indirizzo e una banconota da un dollaro, per pagare le spese postali di ritorno, promettendo una ricompensa a chiunque avesse riconsegnato ‘il prezioso bottino’. Quattro anni dopo, ricevettero risposta da un ex soldato vietnamita, che cercava di fuggire dal proprio Paese. La coppia ha deciso di perorarne la causa e ne ha sponsorizzato il trasferimento negli Stati Uniti, per l’uomo e anche per tutta la sua famiglia
  • Nel 1914, il soldato britannico Thomas Hughes gettò, nel Canale della Manica, una bottiglia, contenente un messaggio per la moglie. Morì due giorni dopo, in Francia. Scriveva, l’uomo: “Cara moglie, scrivo questo biglietto su questa barca e lo getto in mare, solo per vedere se ti arriva. Se così fosse, firma questa busta nell’angolo in basso a destra, dove c’è scritto ricevuta. Metti la data, l’ora e il tuo nome dove c’è scritto firma e abbine cura. Dolce Ta-ta, per il regalo. Tuo marito“. La bottiglia è stata trovata da un pescatore, nel 1999. La moglie di Thomas Hughes era già morta. Tuttavia, alla fine, il caro ricordo è stato riconsegnato alla figlia del defunto, oramai 86enne
  • Nel 1956, uno svedese in cerca d’amore gettò una bottiglia nell’oceano. Il messaggio recitava “A una persona, bella e lontana” e includeva i suoi dati di contatto. Due anni dopo, ricevette risposta da una donna italiana. Ebbene, i due si incontrarono… e si sposarono
  • Nel 1914, la Scuola di Navigazione di Glasgow, in Scozia, ebbe modo di gettare in mare più di 1.800 bottiglie, armata dello scopo di studiare le correnti e le maree. All’interno, le schede che le persone dovevano compilare e restituire alla scuola. Nel 2011, un pescatore scozzese ritrovò una delle bottiglie ed entrò, a pieno titolo, a far parte del libro dei Guinness World Record, come il detentore del più antico messaggio trovato in bottiglia, nell’era moderna
  • Il giorno di Natale del 1945, un soldato americano, di ritorno dalla Seconda Guerra Mondiale, gettò una bottiglia in mare. Otto mesi dopo, una lattaia irlandese rispose. I due si scambiarono lettere per sette anni, finché lui riuscì a recarsi in Irlanda, per incontrarla. Una storia d’amore che, però, terminò, immediatamente dopo il loro incontro
  • Elisabetta I d’Inghilterra riteneva che i messaggi in bottiglia fossero talmente di rilievo, da creare addirittura un Ufficio reale preposto: Ocean Bottle Opener. Secondo il governo della Regina, solo la persona accreditata del titolo poteva dal luogo all’eventuale ‘svelamento’, tanto che la violazione della legge era considerata reato capitale
  • L’irlandese Jeremiah Burke scrisse un biglietto toccante, negli attimi in cui il Titanic stava affondando. Lo inserì all’interno della bottiglia di acqua santa che sua madre gli aveva dato prima di partire, in attesa di intraprendere un nuovo percorso negli Stati Uniti. La bottiglia fu portata a riva, un anno dopo, ritrovata a Dunkettle, a pochi chilometri da casa sua. Sul biglietto c’era scritto: “Dal Titanic, addio a tutti, Burke di Glanmire, Cork…”
  • Una mamma francese, in lutto per la morte del figlio, lanciò nel Canale della Manica una bottiglia, contenente alcuni vestiti del bambino, un messaggio e alcuni gigli. Diverse settimane dopo, due donne trovarono il reperto, su una spiaggia del Kent, in Inghilterra. Una di loro, Karen Liebreich, ispirata dall’episodio, ne produsse addirittura un libro, intitolato “La lettera nella bottiglia“. Le tre si incontrarono, poi, a distanza di qualche anno
  • Nel 2009, una coppia ritrovò una bottiglia, su una spiaggia del Texas, negli Stati Uniti. Conteneva, quest’ultima, un messaggio perentorio: “rompi la bottiglia“. All’interno, era conservata una cartolina con le istruzioni, da rispedire al Laboratorio di Galveston dell’Ufficio della Pesca Commerciale degli Stati Uniti. Tra il 1962 e il 1963, il laboratorio rilasciò – difatti – 7.863 bottiglie nel Golfo del Messico, al fine di studiare le correnti e il loro effetto sui gamberi
  • Un pescatore canadese, Harold Hackett, noto anche come The Bottler, appassionato di messaggi in bottiglia, ha finito per gettare nell’oceano più di 4.800 bottiglie, ricevendo – fatto ancor più sensazionale – più di 3.000 risposte
  • Il filosofo greco Teofrasto è noto, per aver inviato il primo messaggio in bottiglia, nel 310 a.C

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