Storia bislacca di una vacanza ‘sotto regime’
Truffe, raggiri… quando si parla di ‘abitare‘ la fregatura è, spesso, dietro l’angolo. Considerazione, che comprende entrambe le parti, venditori e acquirenti. Vale a dire che, chi vende come chi affitta e, in ugual misura, chi compra è a rischio di possibile frode.
Sempre più di frequente si sente parlare, ad esempio, di ‘locazioni fantasma‘. Scartabellando su Internet sembra di aver trovato il Paradiso. Invece, poi, al dunque, non c’è nulla, o niente di più che un appartamento dismesso, ben lontano dal soddisfare le aspettative di chi, ingenuamente, ha speso i propri soldi. Suo malgrado, il cliente rimane a mani vuote e con il portafogli che langue e nessuna possibilità per venire risarcito.
Fatto sta. Nella circostanza in questione, le cose non stanno proprio così ma i diretti interessati si sono trovati, allo stesso modo, disorientati. A sconcertarli, la sequela di regole imposte dal proprietario, dopo aver preso in affitto un appartamento su Airbnb.
Il foglio, lasciato in bella vista in cucina, recitava, più o meno, così: “Potete usare un solo piatto e un bicchiere per pasto“. Bizzarra indicazione, che si accompagnava alla successiva: “Noi lo manteniamo pulito e ci aspettiamo che lo facciate anche voi“. E, se l’host teneva a sottolineare tutta una serie di questioni, “trovare quel foglio è stato inquietante“, hanno confessato gli ospiti, che tutto si sarebbero aspettati, fuorché finire sotto una sorta di regime.
Così, lista e foto alla mano, gli sfortunati vacanzieri hanno condiviso la propria sorte su Reddit. Nonostante la presenza della lavastoviglie, gli è stato imposto di lavare tutto a mano, in specie tra le 13:00 e le 14:30 e le 22:00 e 9:30 del mattino, le ore più tranquille.
“Abbiamo ricevuto numerose lamentele riguardo al rumore e abbiamo rispettato le ore di silenzio del quartiere, non utilizzando i principali dispositivi elettronici“, si giustificava l’affittuario, aggiungendo un: “vietato piegare le saponette», ben più raccapricciante.
Stramberie, che non hanno esentato neanche l’utilizzo dei cucchiai: “devono essere usati solo per mangiare“, si precisava, come se ce ne fosse bisogno. In quanto all’acqua del rubinetto: “bevi, a tuo rischio e pericolo” era l’avvertimento che, certo, non ha lasciato i malcapitati indifferenti. “Non conservare alcun alimento nel frigorifero, per più di 16 ore” e quant’altro, a seguire, giusto per rendere l’idea di quello che deve essere stato il soggiorno degli sventurati, più simile ad un calvario che ad una vacanza. E per riflettere, pure – volendo scendere nel particolare – su quante e quali generi di esperienze, a sua volta, debba essere incappata la controparte, così esageratamente sulla difensiva.
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