La zampata fiera di Francesca Fagnani…

Tra tante Belve, la più belva di tutte, verrebbe da pensare, è proprio lei. Francesca Fagnani ci prende gusto, insomma e, in questa seconda edizione, in prima serata su Rai 2, decolla pure negli ascolti (1.637.000 spettatori – 10% di share), doppiando se stessa da un anno all’altro. Merito degli ospiti, probabilmente. Di certo, complice il fatto che la giornalista, per prima – e si vede – si diverte.

E, se finora si sono presentati al suo cospetto una serie di personaggi ‘sopra le righe’, altri se ne attendono, di pari livello. A cominciare da Emma Bonino, per passare poi all’hair stylist dei vip Federico Fashion Style, a Stefania Nobile.

Scelta mirata… e giusta, giacché il ‘gioco’ sembra funzionare. Così, ci si imbatte, ad esempio, in uno Stefano De Martino guascone ma, al tempo stesso, cresciuto e lungimirante; un’Arisa, sorprendente persino per se stessa; un Fabrizio Corona loquace, come sempre e in vena di rivelazioni; un Raul Bova, al limite della ‘normalità’ e una Patty Pravo – come avrebbe potuto essere altrimenti? – d’esperienza. Una mestierante, arguta e capace di non farsi fagocitare dalle domande. Più di tutti, però, stupisce e diverte Emanuele Filiberto di Savoia, con tanto di applausi – e genuine risate – strappati al pubblico in studio. E’ ironico il nostro, seduttore quasi suo malgrado. Fa finta di essere imbranato ma sa bene come comportarsi… e riesce. E si rivela, candidamente, schiettamente e questo premia.

Tra i tanti ospiti previsti, lo si è già accennato altrove, anche Fedez (attualmente ricoverato per problemi di salute) avrebbe dovuto far parte della lista. Tuttavia, pare che la Rai, al riguardo, abbia imposto il suo veto. Sulla questione si è espressa la stessa Fagnani, la quale, sull’argomento, ha tenuto a precisare. “C’è stata questa scelta editoriale, ma non la condivido. Io difendo la scelta di averlo invitato. Mi dispiace molto e spero in un dialogo“. Aggiungendo: “L’unica cosa che conta adesso è che Federico stia bene“.

Dicevamo, di ciccia, volendo, ce n’è e poi c’è – soprattutto – lei, che a quanto si racconta si prepara meticolosamente; anzi, maniacalmente, ad ogni intervista. Un tipo wild – come ammette in prima persona – ma, sul lavoro, perfezionista allo sfinimento. Un po’ cicala pentita, secondo il modo in cui si descrive da sola; un po’ gufo; un po’ scimmia, con la fissa per l’allenamento. Una che sa ridere delle proprie gaffe, scaramantica quanto basta, che non passa sotto le scale e indossa sempre la scarpa destra prima della sinistra. Neppure lei sa dire perché.

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