1000 e una… Barbra

1000 e una… Barbra

My Name is Barbra: si intitola così il memoir della leggendaria diva, resoconto schietto e senza ombre di una vita e di una carriera vissuti a 1.000. E altrettante, difatti, sono le pagine in cui Barbra Streisand si racconta, non risparmiando alcun dettaglio.

Si viene, così, a conoscenza delle sue vicende sentimentali, delle manie e del vociare, inevitabile, di Hollywood.

  • C’è, ad esempio, un intero capitolo del libro riservato a Marlon Brando, latore di avances più volte rifiutate. Ricorda, la donna, che una volta lui le chiese esplicitamente di fare sesso. Lei si negò, allora, ma tiene a precisare che, probabilmente, con il senno di poi, avrebbe risposto diversamente: “Che stupida! Oggi sarei più avventurosa
  • Rivela anche che gli agenti di casting le proposero, in più occasioni, di cambiare nome. Lei accettò di modificarlo solo in parte, eliminando una a da Barbara. “Ora ero Barbra… diversa e unica“, scrive, “e nel profondo sarei stata ancora la stessa Barbara Joan Streisand
  • Ancora, in fase di riprese di Funny Girl – 1968 – la nostra intraprese una relazione con Omar Sharif. “La cosa che voglio di più nella mia vita è averti con me, andare ovunque insieme, tenerti tra le mie braccia, metterti a letto la sera e svegliarti la mattina“, le confidava lui. Lei però, dal canto suo, non nutriva sentimenti altrettanto forti
  • Sempre nello stesso anno, conobbe il premier canadese Pierre Trudeau. Al suo rigardo ammette: “aveva un sorriso fantastico e zigomi, che avrebbero potuto essere scolpiti nel marmo“. Peccato che, benché la storia fosse parecchio intensa, li dividessero – lui cinquantenne, lei ventisettenne – ben 23 anni di età
  • Sebbene nutrisse stima nei confronti di Gene Kelly, nel momento in cui ebbe modo di confrontarsi con l’artista sul set di Hello, Dolly! – 1969 – ne rimase assai delusa. “Un giorno fu molto sgarbato con una ballerina e gli chiesi, in privato, perché fosse stato così duro con lei. E lui, ridendo, mi rispose: ‘Sì, sono stato piuttosto duro con lei, ma non succede niente. Facevo la stessa cosa con un’altra ballerina, che poi è diventata mia moglie’!“. Fatto, che deve aver lasciato sconcertata l’attrice
  • Che dire, poi, del flirt con Sydney Chaplin, erede del grande Charlie, suo compagno di scena nella versione di Broadway di Funny Girl? Ebbene, troncata la relazione, lui si comportò in modo talmente crudele, da generare nella donna ricorrenti crisi di panico e ansia da palcoscenico. “Mentre il pubblico pensava che mi sussurrasse parole dolci all’orecchio, in realtà lui mi derideva
  • Non da meno, a quanto pare, Walter Matthau. Tra le righe, si legge della volta in cui l’interprete si infuriò, alla richiesta di un cambio nel copione: “Mi guardò con uno sguardo avvelenato e disse: ‘Tu sarai anche la cantante in questo film, ma io sono l’attore! Ho più talento io nelle mie scoregge che tu in tutto il tuo corpo!’. Ero stupefatta… Mi sono sentita così umiliata, che sono corsa via dal set in lacrime
  • Sembra, anche, che Streisand riuscisse a convincere – o quasi – Elvis a prestarsi per un ruolo nel remake del 1976 del film – datato 1954 – con Judy Garland: È nata una stella. Si recò a Las Vegas per cercare di persuaderlo, ma in ballo c’erano, effettivamente, troppi soldi. D’altra parte, fu lieta di lavorare al fianco di Kris Kristofferson, che le faceva i “succhiotti
  • Sono andata a letto con Warren? Mi sembra di ricordare di sì. Credo di averlo fatto. Probabilmente una volta. La mia vita era un po’ strana, nel 1977“. Così, fa chiarezza su un pettegolezzo di vecchia data, in merito alla relazione tra lei e Beatty
  • Non manca neppure il resoconto dell’incontro ‘sconvolgente’ con una medium. In quel frangente, la cantante riuscì – a sua detta – a mettersi in contatto con la nonna e il padre defunti, comunicando attraverso i movimenti di un tavolo. “È stata la cosa più spaventosa che abbia mai visto. So che sembra incredibile, ma è la pura verità. E non ho mai voluto ripetere l’esperienza
  • Salire sul palcoscenico di Broadway, sera dopo sera, suonava – vera sorpresa – “come una condanna“. In compenso, le piaceva girare i film, che richiedevano ‘una sola volta’ e che il pubblico poteva vedere quando voleva, mentre lei si rilassava nella vasca idromassaggio
  • Per 20 anni ha cercato di realizzare un sequel del successo del 1973 in cui recitava con Robert Redford. Inutilmente. A proposito della pellicola, Streisand ricorda di essere stata profondamente dispiaciuta per l’eliminazione di due scene chiave, che è possibile vedere, ora, nella versione 4K Blu-ray, in occasione del 50° Anniversario dall’uscita del film

  • Amica dell’attuale sovrano di Inghilterra, scoprì di essere stata l’ “unica pin-up” di Carlo, in gioventù. Lui la riteneva estremamente attraente e dotata di un elevato sex appeal. “Chi l’avrebbe mai detto?“, scrive, interrogandosi in prima persona
  • Si evince, pure, che uno tra i maggiori successi degli Aerosmith sia stato ispirato da un aneddoto raccontato proprio dalla donna. L’autrice della canzone, Diane Warren, pare abbia tratto spunto da una conversazione intima tra Streisand e James Brolin (suo marito), di cui la Star parlò, durante la trasmissione “20/20” di Barbara Walters
  • L’amata cagnolina Sammie è scomparsa nel 2017, ma la cantante “non poteva sopportare il pensiero di perderla per sempre“. Così, ha deciso di clonarla. Ora ha due cagnolini assai simili. Tuttavia, come sottolinea la stessa Barbra, “non si può clonare l’anima

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