Dicembre, quel mese scadenzato a suon di Feste e rituali
Natale, culla di tradizioni, in cui ogni regione si riconosce. Sia che si tratti di ricette per deliziare il palato, sia che si voglia parlare di abitudini apprese a passate, nel tempo, di generazione in generazione. Consuetudini, che finiscono per scandire, passo passo, il calendario dell’Avvento.
Ecco, allora, che l’8 dicembre, il giorno dell’Immacolata, si delinea come prima tappa. Il giorno delegato all’addobbo dell’albero, in cui ci si raduna, magari con tanto di colonna sonora a tema e, subito a seguire, si allestisce il Presepe. Non solo, poco più avanti, in occasione della notte di Santa Lucia, per tradizione, i bambini attendono l’arrivo dei doni loro destinati. Poi arriva la notte della Vigilia, il Natale, Santo Stefano… insomma, motivi ed occasioni per festeggiare, davvero, non mancano.
Ancora, se il 6 dicembre è la data in cui si celebra San Nicola, patrono di Bari, il 7 è dedicato a Sant’Ambrogio, patron, invece, del capoluogo lombardo.
In quanto al presepe, poi, già menzionato, come non ricordare quella che, in quel di Napoli, è riconosciuta come una vera e propria arte, famosa al punto che via San Gregorio Armeno, nel centro storico della città, è colloquialmente nota come via dei presepi?
Non solo. E’ diffusa su territorio nazionale la tradizione di mettersi all’opera, per dar sostanza a tutta una serie di presepi viventi, brevi rappresentazioni, realizzate nella cornice di una scenografia adeguata. Il primo della storia? Quello ad opera – per chi non lo sapesse – di San Francesco d’Assisi, realizzato nel 1223, nel Lazi; più precisamene, a Greccio.
Tuttora diffusa anche l’usanza, da parte degli zampognari, di percorrere le vie cittadine, in specie in regioni come la Basilicata, la Campania e nell’entroterra laziale.
Dicevamo della notte di Santa Lucia. Ebbene, il 13 dicembre rappresenta un momento importante per i bambini, residenti nelle zone dell’alta Italia. In Trentino, come nelle province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi e Mantova; e ancora Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Udine e Verona, si tratta di una giornata attesa con grande gioia. Nell’immaginario dei piccoli, è la stessa Santa ad effettuare la consegna dei doni. Non da sola, ma a cavalcioni di un asinello.
La patrona di Siracusa, martire, vittima della persecuzione dei cristiani avvenuta sotto l’imperatore Diocleziano, è menzionata, del resto, persino nella Divina Commedia del sommo Dante.
Che dire, poi, del calendario dell’Avvento? Tra caselline o scatoline da aprire si tratta di un modo per gustare appieno l’attesa delle Feste, scadenzando ogni giorno con nuove, piccole e inaspettate sorprese.
Per non parlare delle abitudini culinarie… Se il Piemonte si caratterizza per i suoi agnolotti al plin, in Calabria, protagoniste in tavola sono le scilatelle con ragù.
In Lombardia si assapora la pasta in brodo, in Liguria i ravioli genovesi al tocco, in Veneto fanno la loro immancabile figura in tavola polenta e baccalà. La minestra maritata, l’insalata di rinforzo, gli struffoli sono tipici della Campania; mentre in Puglia la fanno da padrone le cartellate, in un elenco infinito di piatti goduriosi, capaci di riscaldare lo stomaco, ma soprattutto il cuore.
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