Albero di Natale: volevamo svelarvi che…

Albero di Natale: volevamo svelarvi che…

Curiosità, tutto qui che, se non dissipate di questi tempi, allora quando?

Dunque, parliamo di alberi, anzi di Alberi di Natale, perché se è vero che tutti – o quasi – in occasione delle Feste siamo soliti, in casa, allestirne uno, è altrettanto assodato che non sempre siamo al corrente di quel che c’è dietro una tradizione che ci accompagna da anni.

Notizie, più o meno note, che ci avvicinano ai giorni di fine anno in maniera più consapevole e che ci risolvono, magari, piccoli dubbi. Vezzi: interessanti, inaspettati, da approfondire…

  • Lo sapevate, ad esempio, che una remota usanza prevedeva che l’albero venisse appeso, a testa in giù, direttamente al soffitto? Abitudine, questa, nata nell’Europa centrale e poi recuperata anche in Oriente e intrapresa con l’intento di scongiurare l’intervento delle anime dei morti. Tenerle buone, insomma, distraendole a suon di dolci, affinché non compissero malvagità
  • I modelli in versione ‘artificiale’ si sono, più in là, sviluppati, a partire dalla Germania. Venivano costruiti utilizzando piume d’oca tinte di verde, applicate, poi, sui rami. A loro volta, questi venivano avvolti intorno ad un’asta centrale, che fungeva da tronco
  • Che dire? Occorrono circa 4 anni per raggiungere la tipica altezza: 1,8-2,1 metri. Tuttavia, se si traccia una media, la tempistica si dilata e si parla, allora, di 6-7 anni
  • Correte ad indagare sulla storia di Martin Lutero. Ebbene, scoprirete che il protestante del XVI secolo fu il primo ad impreziosire l’albero, grazie ad una serie di candele accese a decorarlo. Luminarie, sostituite successivamente con le più usuali lucine elettriche, ad intermittenza
  • Attirano gli insetti, ahinoi! Ne possono ospitare addirittura migliaia. Conviene scuoterli attentamente, quindi, prima di posizionarli nella propria abitazione
  • In un tempo in cui il richiamo al green è fortissimo, considerate il fatto che alberi realizzati con materiali plastici danneggiano la natura, due volte. Quando vengono prodotti, in primis. In fase di lavorazione della plastica, vengono infatti rilasciate, nell’aria, sostanze nocive. A seguire, durante lo smaltimento, praticamente per gli stessi motivi. Al contrario, prodotti ‘vivi’ salvaguardano l’ambiente, giacché nella crescita producono ossigeno e, una volta smaltiti, serviranno come fonte innocua di energia

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