Porridge: ricetta salva Natale… e salva linea (1)
Siamo sotto le Feste, vero e parlare di dieta, in certi frangenti, stona. Eppure, alcune abitudini, a prescindere, ci fanno bene. E questo è ciò che più conta e, in verità, se meglio conosciute, possono risultare un’alternativa altrettanto golosa ai dolci di sempre, rimanendo, allo stesso tempo, ricette nutrienti.
E’ il caso, ad esempio, del Porridge, tradizionale pietanza a base di avena, assurta, nel tempo, a pilastro della colazione salutare. Un ensemble, tra l’altro, versatile che, al di là dei benefici nutrizionali, permette una vasta variazione su tema.
Sia subito chiaro, è più che una semplice pappa d’avena. Si tratta, senza voler esagerare, di un concentrato di salute. Ricco di fibre, proteine e carboidrati a lento rilascio, fornisce – difatti – energia, saziando, al contempo. Tutto sta nel bilanciarne gli ingredienti. L’aggiunta di frutta o noci, per dirne una, o di semi, arricchisce il piatto di vitamine, minerali e grassi sani.
Dicevamo, non intendiamo parlare di dieta. Fatto sta, anche chi, proprio in questi giorni, sente di aver esagerato, più aiutarsi, la mattina appena sveglio, con una soluzione sana, che gli permetterà, poi, di affrontare le diverse sfide culinarie, durante il resto della giornata. In più, si ha a che fare con un piatto privo di glutine e dall’elevato contenuto proteico. Nota di merito, per allergici e sportivi.
La sua preparazione, va detto, è quasi un’arte, che consente una personalizzazione, pressoché illimitata; e, benché semplice, si attiva dell’ausilio di una serie di tecniche e trucchi, per elevarne il gusto e la rotondità.
La cottura, in tal senso, gioca un ruolo cruciale. Si va dal metodo tradizionale sul fornello al più moderno uso del microonde o del cuoci riso e – c’è da sottolinearlo – ogni metodo offre i personali vantaggi.
In quanto alla temperatura e al tempo di cottura, anche qui, tutto cambia, a seconda della consistenza e del sapore che si vuole ottenere. Così, cucinare a fuoco lento fa sì che i chicchi assorbano l’acqua in maniera graduale, evitando la formazione di grumi, per un risultato cremoso e liscio. In contemporanea, preserva i sapori delicati della frutta fresca e delle spezie. Diversamente, cuocere a temperatura elevata permette di accelerare il processo. Il rischio è, però, di bruciare la preparazione o di renderla eccessivamente densa e scarsa di sapore.
Il tempo richiesto? Se breve, mantiene la texture più liquida, anche se i chicchi potrebbero non ammorbidirsi a sufficienza. Prolungandosi, si ottiene una migliore fusione degli elementi, specialmente se si adoperano gli aromi. Va da sé, il giusto equilibrio è quel che vince.
Volgiamo lo sguardo, infine, in questo breve excursus, agli abbinamenti.
La frutta, sia fresca sia secca – banane, mele, fragole, mirtilli o uvetta – aggiunge dolcezza. Noci e semi, a loro volta, dalle mandorle alle noci pecan, ai semi di chia o di zucca, apportano croccantezza e grassi sani. Miele e sciroppo d’acero sono perfetti, per una nota dolce. Spezie e aromi: cannella, vaniglia o zenzero infondono profumo.
Ancora, l’aggiunta di burro di noci, come quello di arachidi o di mandorle, regala cremosità e arricchisce di gusto; mentre lo yogurt, oppure una spruzzata di crema possono rendere il porridge extra cremoso. Siete golosi di cioccolato? Pensate a scaglie di fondente o magari cacao in polvere da aggiungere, a piacimento. Frutti di bosco, oppure un cucchiaio di marmellata danno, invece, quel tocco di acidità che non guasta. Puntate, altrimenti, per un super food, su uova sode tritate, proteine in polvere o quinoa cotta.
La bellezza del porridge è proprio qui, nella capacità di aderire a tutti i palati.
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