Chiamateci Over, ma siamo ancora ‘attivi’ tra le lenzuola
Sesso a 70 anni? Beh, sì, con una consuetudine di, almeno, due volte al mese. Studi recenti hanno, difatti, evidenziato che anche gli over sono avvezzi nel ‘praticare’ e, per la maggior parte, lo fanno con gioia e disincanto, spensieratamente, con soddisfazione forse assai maggiore, rispetto alle fasce più giovani.
Vita sessuale attiva, che non solo si rivela emotivamente gratificante ma comporta – in contemporanea – una lunga serie di benefici per la salute. Vogliamo approfondire? Considerare nel dettaglio? Si riduce il rischio cardiovascolare, si preserva la memoria e si allenta lo stress. Un toccasana, insomma, che va gestito con la frequenza e la durata che consente l’età, così come l’intensità e il coinvolgimento emotivo, che variano di caso a caso.
Tra le indagini più interessanti, al riguardo, quella condotta, nel 2015, dall’Università di Manchester, primo studio in assoluto, che ha incluso nella platea dei partecipanti persino gli ottuagenari.
Ebbene, se ne evince – o così, almeno, viene dichiarato – che l’85% degli intervistati ha rapporti intimi con il proprio partner, con una frequenza media di circa 2/3 volte al mese. Le criticità? Le più frequenti, rispettivamente, il raggiungimento dell’orgasmo per le donne e la disfunzione erettile, per gli uomini.
Denunce che, tuttavia, non bastano a dissuadere gli anta dal dichiararsi soddisfatti. Senza contare che anche il petting e gli scambi di reciproca tenerezza, prima o dopo un rapporto, sembrano rappresentare una costante, in età matura.
Ulteriori approfondimenti sulla questione non sono mancati e ne è emerso che intrattenere una vita sessuale attiva favorisce una longevità sana. La lunga serie di ricerche scientifiche ha – pertanto – messo in evidenza i benefici per la salute dei senior.
Fare l’amore, secondo un’analisi più dettagliata – fa bene al cuore, mettendo al riparo – soprattutto nel caso delle donne – dal rischio di ipertensione. Pensate, anche solo tenersi abbracciati normalizza il battito cardiaco e la pressione arteriosa.
Per quel che attiene ai Signori uomini, sia pur fugaci momenti di intimità con la propria metà contribuiscono nel ridurre il rischio di sviluppare il cancro alla prostata. Attraverso l’eiaculazione – pare – la ghiandola prostatica si pone in grado di eliminare eventuali agenti cancerogeni e “altre sostanze che potrebbero concorrere a formarli“. In seconda istanza, il drenaggio frequente del liquido prostatico sembra che impedisca la formazione di micro calcificazioni cristalloidi nel condotto prostatico. Insomma, comunque la si voglia mettere, tanto di guadagnato.
Non solo. Vengono potenziate anche le capacità mentali, preservando la memoria dal declino cognitivo e ne beneficia financo il sistema immunitario. Vogliamo parlare, poi, del benessere emotivo? Autostima ed umore – come dire – ringraziano.
Quanto alla frequenza, valutato l’inevitabile e connaturato calo della libido, la vera differenza la fanno l’intensità del coinvolgimento emotivo e l’autenticità dei sentimenti, ma questo vale a qualunque età.
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