Quante vite questo velo da Sposa…
Sposa, sposa delle mie brame… e, con l’evento, tutta la serie dia ‘allegati’ – definiamoli così – indispensabili, affinché il rito si compia a dovere. Tra questi, il velo. Lo accennavamo in altre circostanze: prima voluto, poiché foriero di buona fortuna e simbolo di castità per colei che lo avrebbe indossato. Poi, nel tempo, messo da parte, sorpassato. Poi, ancora, ritornato in auge, ma rivitalizzato da un nuovo e più verace spirito; interpretato in maniera inedita e moderna.
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Insomma, da indumento di culto ad orpello, dalla valenza puramente estetica, il passo è breve; ma tant’è. In tal senso, la scelta va svolta con accuratezza, in aderenza all’abito e allo stile che si è scelto per l’occasione. Dunque, qualora il vestito sia ricco, ricamato oppure impreziosito da punti luce meglio evitare, nel velo, bordature o finiture elaborate. Il trucco sta, insomma, nel perfetto equilibrio tra la cura dei dettagli e una certa espressione di semplicità. Secondo punto di riferimento nella selezione del modello più adatto, l’acconciatura, complice nell’armonizzare il lineamenti del volto della Sposa.
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Che sia lungo, adatto alle più alte o, addirittura, ‘a cattedrale‘, con tanto di strascico da far reggere alle damigelle, l’importante è che rimanga in linea con il resto dell’outfit e della fisicità di chi si reca all’altare e che, soprattutto – seguendo le dovute accortezze – ne rispecchi i desideri. Corto e triangolare, si presta in particolar modo su mise complesse, ‘da principessa’ – perfetto, ad esempio, ad accompagnare stoffe come il mikado – oppure sui tagli ‘a sirena’. Ottimo, anche sul vintage.
Diversamente, lo scialle si predispone alle ampie scollature o a chi non indossa spalline. Ancora, ‘a cascata‘, fermato sulla nuca e dotato di balze, avvolge la figura, incorniciandone l’immagine. Ideale per chi è in vena di romanticismo. Parecchio di moda, negli ultimi anni, anche il taglio medio. Arriva appena sotto il giro vita e si propone come molto più informale e comodo rispetto al resto, senza perdere comunque di allure. Particolarmente adatto al tessuto geogette o su vestiti a trapezio e a location dall’accento rustico o bohemien. Versatile e semplice nell’applicazione è, poi, la veletta, risalita in classifica in tempi più recenti.
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Nasce, poi, il dilemma del ‘dopo’. Che fine far fare ai sogni? Piuttosto che riporli per sempre nel cassetto, è forse meglio riciclarli. Salvaguardarne la valenza affettiva, prima ancora che l’utilità e immaginarli riproposti in una versione inedita e – talvolta – sorprendente.
- Perché, allora, non tradurlo, nell’utilizzo, come elegante drappo del vostro letto a baldacchino? Nuovamente di tendenza nell’arredamento, ben si addice sia alle case più moderne, sia a quelle più classiche. Provate a immaginare il vostro velo a rivestire i riccioli in ferro battuto del talamo nuziale, oppure la sua struttura in legno, scuro o chiaro che sia…
- Sapevate che, secondo un’antica usanza ebraica, il primo nato di una coppia viene avvolto nel velo della madre, secondo un rito scaramantico? Perché non prendere a prestito la tradizione, declinandolo, magari, a tenda che decori la culla del neonato, segno protettivo che misura di tutto l’amore materno?
- Altrimenti, potreste fare largo alla fantasia e, nel caso, rivolgervi alla vostra sarta di fiducia, per ricavarne un foulard. Volendo, potreste addirittura tingerlo o farne più modelli di colori differenti, da indossare ogni giorno che passa in maniera diversa…
- Potrebbe, poi, tornarvi utile come decoro per le tavolate nobili del Natale o delle Feste in generale, o per rendere speciale un angolo della sala, utilizzato per riporvi il Presepe – se lo fate – o le suppellettili in porcellana. Ancora, adagiato sul tavolo dei confetti fatti preparare come ricordo del battesimo di vostro figlio… Le possibilità, a ben pensarci, sono infinite
- E se divenisse parte di un abito da cerimonia, da indossare ancora e ancora…? Tradotto in una delicata sottoveste o come inserto di un corpetto rimarrà per sempre con voi…
- E se fosse… un tutù? Oh no, non per voi, ma per la vostra bambina, qualora magari la iscriviate a danza, facendola sentire, attraverso uno scampolo del vostro giorno più importante, una parte fondamentale della vostra vita…
- Traducetelo, se proprio i precedenti consigli non vi convincono, in un baby-doll, da indossare nei momenti intimi. Un indumento esclusivo, da condividere ‘solo’ con la vostra metà…
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