La guerra dell’intelletto rubato, dell’arte sconfitta, del cuore spezzato
Andiamo ai fatti. Dunque…. Morgan, Morgan, Morgan… Già, poiché è sempre Lui, Marco Castoldi, che muove le pedine, sposta le circostanze, manovra, insomma, le fila di una storia che non riesce proprio a passare inosservata. Sa, Marco. Sa come, sa perché, cosa, quando… chi. Prevede – ne siamo convinti – persino che tutto questo gran vociare, alla fine, finirà per rivoltarglisi contro.
Non è la prima volta, del resto e le conseguenze, l’ex leader dei Bluvertigo, le ha pagate sempre in prima persona. Tuttavia, specchio della vita – Dante docet – ha goduto, nelle medesime occasioni, della possibilità di riparare. Anzi, meglio, di riabilitare la propria immagine, previo il fatto che non si possa che riconoscere al cantante il suo enorme bagaglio di conoscenza, in campo musicale.
Già, ma l’erudizione, sia pur premiante, da sola non basta. Il sapere apre – forse – alcune porte, ma dovrebbe – prima ancora – spalancare la mente.
Invece qui – scevri dal giudicare, sia chiaro – ci troviamo di fronte ad una brutta storia e basta. Una di quelle circostanze di cui, comunque, non si vorrebbe raccontare, poiché non gratifica nessuno. E’ la cronaca triste di qualcosa che non dovrebbe mai accadere e il fatto che riguardi personalità dello spettacolo, che dovrebbero possedere sensibilità, oltre che competenze, la rende ancora più squallida.
Badate bene, squallida, a prescindere. Non importa di chi sia la colpa, chi abbia iniziato, etc. etc. etc. Impensierisce, suscita rabbia, una certa dose di disgusto e soprattutto tanto sconforto, l’idea che in un mondo in cui ci si riempie la bocca di inclusività, in cui non si fa altro che parlare di diritti delle donne, di parità e via dicendo, si debba ancora assistere a tutto questo.
Riassunto, almeno questo raccontano i fatti e così torniamo a bomba, ad un uomo che non ci sta.
Nel 2014, Marco e Angelica si conoscono e si frequentano appena. Quattro anni dopo, si ritrovano e nasce una relazione tra i due, chiusa dalla ragazza dopo tre mesi. Nel 2020, Angelica denuncia Morgan per stalking e minacce di revenge porn e ottiene, a suo favore, l’attivazione del codice rosso. La perquisizione a casa del cantante non migliora le cose.
In una chat di gruppo scrive: “E adesso, per la gioia di tutti i se*aioli del mondo, vi sparo una tripletta di video porno di A., che vi mettono a posto per qualche anno”. “Non posso condividere con qualcuno un po’ di santa troi*ggine di una tr*a che ha fatto la tro*a perché è tro*a?”
Nonostante Angelica si trasferisca dal padre, Morgan non smette. Assolda, anzi, due ‘sicari’, per pedinarla. Lei e il suo nuovo fidanzato, Calcucca, a cui fa recapitare, su Telegram – il seguente messaggio: “Ehi piccola mer*ina secca. Quando il tuo piccolo ca*zo non verrà più succhiato dalla mia donna te lo metterà in c*lo quello di un ne*ro gigante”… e così, via, su questa linea-
Insomma, il 10 ottobre 2023 viene celebrata l’udienza preliminare. Il prossimo 13 settembre si è in attesa di un’ulteriore udienza e, intanto, gli avvocati si adoperano, alla ricerca di un accordo tra le parti.
Nel frattempo Marco, ancora in questo caso, non riesce a tacere e sfoggia il meglio di sé: “Bestie, violenti e misantropi untori e boia stiano dalla parte di starfuckers e mafiosi; esseri umani, persone civili, non violenti, persone dotate di anima stiano con me”. E ancora: “Oggi piacciono i mostri e se il mostro fossi io vi piacerei. Io non vi piaccio, perché gli angeli non piacciono ai mostri”.
Ce l’ha, in particolare, il cantautore, con Selvaggia Lucarelli, giornalista de Il fatto Quotidiano, contro la quale avrebbe esposto, a sua volta, una querela. Allegati all’atto, una serie di articoli, aventi ad oggetto frasi ed epiteti, niente affatto graditi all’ex di Asia Argento. ”Ho denunciato Selvaggia Lucarelli, per aver costruito violenza di massa contro l’essere umano che io sono….”. A stretto giro, però, a smentirlo e un tantino a sbeffeggiarlo, arriva un nuovo intervento di Angelica Schiatti, che evidenzia un dettaglio inquietante, nel messaggio social di Morgan. “Questa nella foto – scrive – è la via di casa mia. A 200 metri da casa mia. Dove, ovviamente, non posso tornare perché ho paura“.
Conseguenza 1: “Alla luce dei contenuti e dei messaggi emersi – la Warner – dà mandato ai propri legali per interrompere il rapporto contrattuale in corso con l’artista Morgan, lasciando che la questione sia dibattuta nelle giuste sedi“.
Conseguenza 2: la Rai precisa ufficialmente che “al momento, non ha in essere alcun contratto con l’artista. Era stato annunciato un progetto che non è stato perfezionato. Anche in considerazione di questo, non era prevista la sua presenza alla presentazione dei palinsesti, il prossimo 19 luglio, a Napoli“.
“Sono io la vittima“, controbatte, non pago, Morgan. “E’ da tre giorni che ascolto in silenzio insulti e cose false. Sono violentato nella mia dignità civile e messo all’indice, ma vi ricordo che io non ho un divieto di parola, oltre a non avere misure restrittive di alcun tipo, in quanto non ci sono mai stati elementi che giustificherebbero l’applicazione di una misura. Non lo dico io, lo dicono i magistrati. Siccome i processi si fanno nelle aule, io che nella vita faccio il cantautore sono libero di poter raccontare la mia vita in musica”, sentenzia. Avverte, poi, Calcutta: “Attento, perché capiterà anche a te!”.
Come dire, Sapori… e dissapori e, come tutte le storie che piacciono, poiché pruriginose, ora interviene anche chi, sulle paparazzate, ci ha costruito una carriera. Fabrizio Corona entra in ballo a sua volta e difende chi, a sua detta, è ingiustamente accusato. “Guardate come lo baciava appassionatamente“, scrive, rinverdendo i tempi in cui, nel 2009 – l’amore tra i due, Angelica e Marco – era ai suoi exploit. Subito a seguire, parte all’attacco: “Lucarelli, forte del suo social… decide di tirare fuori di colpo, a orologeria telecomandata anti-Meloni, una notizia che noi sappiamo da due anni, ma che non abbiamo mai pubblicato. Lo tira fuori perché il giudice, dopo 4 anni, in un’udienza pubblica chiede alle parti (la presunta vittima di stalking e il presunto aggressore) di accordarsi. Noi – prosegue – non difendiamo Morgan. Lo abbiamo avvertito e criticato, nel momento in cui sbagliava con quella ragazza, ma tutto questo è sbagliato“. Poi, rivolto alla giornalista: “Quella donna rotonda travestita da beniamina dei deboli che vive alla ricerca di popolarità e spiccioli per mantenere il suo status e il suo ragazzino – alias Lorenzo Biagiarelli – che non sa nemmeno cucinare“.
I due, d’altronde, si è erano già scontrati, spesso e apertamente. Non ultima, la causa per diffamazione che, poi, ha visto uscirne vincente proprio Corona. Assolto, dopo aver scritto: “Sono anni e anni che vuole il mio corpo e io non glielo do. E’ ossessionata da me“.
Insomma, di capitolo in capitolo si va avanti con la saga e, adesso, come d’uopo, si aggiungono le voci di corollario. I commenti di chi, per motivi etici, di principio, per dovere… si sente di voler prendere apertamente le parti, in una situazione scomoda. Si fanno sentire Emma, Tommaso Paradiso, Annalisa, Levante… a commentare, più che l’accaduto, qualcosa che, di per sé, li infastidisce. Di più, li inorridisce. Loro, rappresentanti e portavoce di un malessere che – questo è certo – non va e non fa bene.
Agiscono: per istinto, per convenienza, per interesse, per volontà personale… Non è dato sapere, questo è affar loro ma, intanto, si fanno sentire. Tirano fuori le unghie, stanchi. Stufi di atteggiamenti, comportamenti, pensieri che – lo ripetiamo – sembrano tratti da un romanzo d’appendice, dove Lui dominava su di Lei. Dove lei, subiva zitta, incastonata in una vita che non aveva deciso e rassegnata a pagare il fio di un futuro che non le apparteneva.
Ci sentiamo tanto avanti, invece facciamo ancora i conti con i capricci di chi si sente potente. Ci sentiamo in dovere di abbassare la testa – e qui non si parla di crimini – al cospetto della tracotanza di chi pensa che tutto gli sia dovuto.
La cultura è un bagaglio meraviglioso e pesante da portare, poiché concede privilegi – vero – ma regala insieme il fardello del doverlo rappresentare, poi, quel che si conosce. Doverlo interpretare nel quotidiano. Signora cultura si veste di rispetto per altro. Indossa i panni della libertà di scegliere della propria vita. Porta l’etichetta della comprensione e se è impossibile il perdono, poiché ancora il sentimento brucia dentro, allora resta comunque la strada dell’oblio. Il silenzio. Quello è d’oro, prima e più ancora del bel lessico. E ve lo dice chi, come in questo caso, di parole si arma ogni giorno, ad ogni ora del giorno.
Comunicare, però, dobbiamo ammetterlo, è tutta un’altra cosa.
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