L’Anti Sanremo made in Amadeus
Giorni di presentazione di palinsesti, questi. Di nuove scelte, di abbandoni, di grandi ritorni. Sia Mediaset, sia Rai sono interessate dal riposizionamento delle proprie ‘pedine’. Così, alcuni personaggi (vd. Stefano De Martino, ad esempio), finiscono per assurgere a colonne portanti del palinsesto. Altre figure (vd. Ilary Blasi) si fanno più defilate; rarefatte presenze in un paniere che, magari, fino a poco fa, le vedeva protagoniste.
E Amadeus? Nel bailamme dei cambiamenti, il conduttore ha saputo ricavarsi il suo spazio su Nove, lo sappiamo bene. Trasloco, che ha comportato – per tutti – una serie non indifferente di conseguenze. Chiamiamolo pure effetto Domino, ma tant’è.
Nell’allontanamento, tuttavia, il conduttore ha messo in valigia uno tra i format più longevi e popolari della tv di Stato: I soliti Ignoti, suo cavallo di battaglia nelle ultime stagioni televisive e adesso trapela la notizia che, tra i tanti assi nella manica, il presentatore amico di Fiorello nasconde anche una sorta di Anti-Sanremo, spettacolo ricco – esattamente al pari dell’avversario – di un’enorme quantità di big della musica Italiana.
Dunque, la via è tracciata. In autunno partirà, per l’appunto, Identity, versione rivisitata del game show in access Prime Time su Rai Uno, di cui la Warner Bros ha acquistato i diritti dalla rete statunitense Nbc. A partire da ottobre, Ama sarà, poi, alle prese con La Corrida, rispolvero dello storico programma condotto, a suo tempo, da Corrado Mantoni.
Già questo basterebbe, a sottolineare un impegno di primo piano sulla piattaforma Discovery. Si viene, tuttavia, a sapere che i compiti affidati al buon Amadeus non finiscono qui. Prevedono, difatti, anche un terzo programma – di fattura musicale, come accennavamo – già strutturato, che ricalca nel titolo e nello sponsor Arena Suzuki, trasmissione di successo, precedentemente condotta dallo stesso Amadeusm proprio sull’ammiraglia Rai e che lo aveva poi fatto approdare alla direzione artistica del Festival.
“Amadeus sarà conduttore e direttore artistico di Suzuki Music Party, un grande evento dall’Allianz Cloud di Milano, con dodici numeri uno della musica che canteranno un brano del loro repertorio e una nuova hit, in anteprima”, questa la notizia. Evento unico, che andrà in onda domenica 22 settembre. Di fatto, il nuovo show si presenta come una sfida aperta alla rete che per lungo tempo lo ha ospitato. Battaglia, che si determina sugli ascolti, sui numeri, sugli Sponsor e qui sta il punto.
Sanremo 2024 potrebbe essere stato l’ultimo, anche per la casa di Hamamatsu, che in riviera – negli ultimi tre anni – ha goduto di un personale palco intitolato, sul quale si sono esibiti gli artisti “esclusi” dalla kermesse. Suzuki, adesso, accompagnerà il presentatore, almeno in questo primo appuntamento. Quanto a Sanremo 2025, è ancora tutto da vedersi.
Si sa, invece, che la gara canora più celebre della Penisola si terrà, artatamente posticipata, dall’11 al 15 febbraio 2025. “Lo abbiamo spostato di una settimana, d’accordo con il comune di Sanremo, per l’improvvida decisione della Lega Cacio di mettere i quarti di Coppa Italia, visibili in chiaro su Mediaset, in contrapposizione al Festival. Volendo favorire il pubblico e permettergli di assistere a entrambe le manifestazioni, abbiamo spostato il Festival”. Questa la comunicazione dell’ad Sergio, in Conferenza Stampa.
Il resto, è storia da scrivere. Guerra, a contendersi un passaggio di telecomando da parte di chi è a casa. Guerra, anche, in questo nuovo secolo della comunicazione, di streaming, di cliccaggi su Internet e via dicendo. Guerra, che mette, come sempre, davanti agli occhi le cifre; indecifrabili, alle volte, inspiegabili; prevedibili, talaltre, nel pensiero che i gusti, come le generazioni, cambiano, si evolvono, assumono inedite direzioni.
La qualità, quella – al contrario – no. Quella rimane. Peccato che in pochi, ma davvero in pochi, ne tengano conto, velleità da boomer e di chi, come una volta era di consuetudine, preferisce rischiare, guardare avanti, piuttosto che annichilirsi in qualcosa di trito e ritrito, abusato, persino, alle volte e che oramai, dinosauro stantio, ha evidentemente fatto il suo tempo.
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