Italiani e abitare: è la svolta dei monolocali
Gli Italiani e l’abitare. Cambiano i tempi, ci dicono, a tal proposito, i numeri e cambiano le esigenze, in particolar modo nei Capoluoghi e al Centro della Penisola, dove mono e bilocali, a quanto pare, vanno per la maggiore.
Si riducono, insomma, le grandi superfici – parliamo di quelle che superano i 145 mq (-17,8%) – per dare spazio alle richieste di single e di chi ‘cerca’, per motivi di studio o di lavoro. “Non è un caso che, negli ultimi anni, nelle grandi città si sono verificati i cambiamenti più significativi. È qui che il mercato è più vivace, c’è un maggiore ricambio di abitanti e sono più accentuate le trasformazioni sociali ed economiche”, spiega Confedilizia.
La punta record di -20,3% vede protagonista Roma. Forte anche il ribasso a Genova, -19,7%, e a Firenze, -14,5%. Superfici ridotte, che funzionano ‘meglio’ anche nei momenti di crescita del mercato. Nel 2022, anno in cui le transazioni sono salite del 4,7% sul 2021, appartamenti e ville hanno vissuto un momento di stanca, con un calo dello 0,5%, pari addirittura al 7,7% nei zone del Nord Ovest dello Stivale. Torino e Milano, hanno registrato un calo, rispettivamente, del 14,8% e dell’11%. Al contrario, le compravendite di locali al di sotto dei 50 mq sono cresciute del 7,5%, con una punta del 14,6% nei capoluoghi del Centro e del 26,3% a Genova.
Vada, dunque, per mono e bilocali, dicevamo. Al bando, invece, già a partire dal 2023 le compravendite relative a superfici superiori ai 115 mq. Secondo i dati dell’Agenzia delle Entrate, riportati poi da Confedilizia, le transazioni nel complesso sono diminuite del 9,7%, ma per gli immobili tra i 115 e i 145 mq il calo è stato ponderale: -11,4%,; ancor di più, se si parla di metrature più ampie. Più resistente l’impatto, invece, quando si tratta di residenze di piccola taglia. In Sicilia e Sardegna, anzi, in totale controtendenza, c’è stato addirittura un aumento dello 0,3%.
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