Moda: ‘perché Io leggo!’

Moda: ‘perché Io leggo!’

Vivienne Westwood, eccentrica, geniale, anticonformista, consigliava a tutti, dall’alto della personale esperienza, di leggere o, almeno, di sfogliare le pagine de Il Giovane Holden. Ne identificava, insomma, nel fatto di avere tra le mani un libro, una sorta di status symbol.

Connessione, del resto, quella tra moda e cultura in generale, confermata e riconfermata nel tempo. Un suggello, apposto poi nei tempi moderni, che non intende smentire, bensì avvalorare ancor di più il legame.

Tra le prime Maison a trainare la corrente, ad esempio, Chanel, che dal 2021 dà voce ad autrici contemporanee nei suoi Les Rendez-vous littéraires rue Cambon, incontri moderati da Charlotte Casiraghi. Segue, Miu Miu. La signora Prada ci ha abituati a un concetto di moda imperniato intorno a un universo intellettuale ampio che, dall’abbigliamento, sfocia nel mondo dell’arte e della conoscenza. L’estetica stabilisce le sue radici nell’attualità e la donna ideale – alla guisa delle dame salottiere del settecento o delle flapper di inizio novecento – è una borghese progressista che si tiene informata, discute e partecipa attivamente, se non altro dal punto di vista intellettuale, a quel che le accade intorno.

Ebbene, la stessa donna, adesso, rintraccia il suo nido spirituale nel Miu Miu Literary Club, salotto letterario inaugurato ad aprile 2024 presso il Circolo Filologico di Milano, con tanto di prima edizione, incentrata sull’opera di Sibilla Aleramo e Alba De Céspedes.

Non solo. A inizio giugno, il Brand ha lanciato, in diverse città internazionali, il progetto temporaneo Summer Reads, sorta di edicola pop up, dove poter ricevere in regalo due libri a scelta. Un’idea perfetta, dato il successo virale, soprattutto in un momento in cui i Social Media sono i primi a nutrirsi dell’argomento. C’è chi consiglia, chi recensisce… c’è persino chi sfoggia, creando match perfetti con gli outfit. Portarsi un libro appresso – in sintesi – non è mai stato così cool.

Tendenza, seguita e perseguita anche dalle Star. Kendall Jenner, già nel 2019 sfoggiava libri di nicchia su uno yacht, a Miami. Non fosse altro, per rinnovare la sua immagine. Emma Roberts, Gigi HadidMarc Jacobs… fanno tutti parte di un lungo e dovizioso elenco. Niente, insomma, viene lasciato al caso.

Tutte le scelte lasciano intuire un certo gusto e un certo impegno; che poi si passi alla fase due, vale a dire quella della lettura vera e propria, questo è un dato secondario, in fin dei conti. Il messaggio, il sottotesto: oltre all’apparenza c’è di più ha già attecchito. Il resto è corollario.

Altra branca, quella di quante ‘ci mettono la faccia’. Emily Ratajkowski ha pubblicato, giusto qualche tempo addietro, Sul mio Corpo, mostrando un ulteriore risvolto della virata cool della lettura. Hobby privato, ieri; oggi, metodo di comunicazione nella comunicazione.

Nel tentativo di far coesistere cultura alta e popolare, attraverso il binomio moda-letteratura, si è aggiunto poi il trope della lettrice à la page che, da decenni, trova ampia rappresentazione nel mondo del cinema e delle serie tv. Binomio di certo impatto, solo, però, “se si mette lo stesso impegno nei libri e nei look”.

Nerd benvestiti, a cui voler assomigliare, insomma. Da emulare, poiché ce ne piace, più che altro, l’idea iconografica. Chiamami col tuo nome, Povere creature!… sono pellicole che si ergono, così, a portavoce di concetti espansi, dove la curiosità è, a tutti gli effetti, strumento di emancipazione.

Brand e designer cavalcano l’onda, attraverso richiami più o meno sottili. Lo fa Bottega Veneta, con la sua versione più elevata della shopper della libreria Strand. Lo fa Valentino, incorporando nella collezione uomo Primavera Estate 2024 una citazione tratta da Una vita come tante di Hanya Yanagihara. Alessandro Michele ha scritto a quattro mani con Emanuele Coccia La vita delle forme

Tre indizi – come dire – fanno una prova. Tant’è. Se siete in cerca di idee per le letture estive, l’account Instagram @books.in.films è quel che fa per voi, concentrato di spunti altolocati e non, contenitore di chicche a cui ispirarsi, per rilassarsi, una volta in spiaggia, sotto l’ombrellone.

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