Babygirl e quell’impulso a sottomettersi insito nelle donne…

Babygirl e quell’impulso a sottomettersi insito nelle donne…

Il titolo è Babygirl ed è in concorso, proprio in questi giorni, alla 81° Mostra del Cinema di Venezia, interprete principale Nicole Kidman. Vero è che di film interessanti, in occasione del fatidico appuntamento annuale, ce ne sono tanti. Tutti validi, almeno finora. Tutti, con qualcosa da dire.

Ebbene, nel caso in questione trattasi di donne e desiderio. Quello inconfessabile, segreto, tracciato – al tempo stesso – di una società – la nostra – in odore continuo di cambiamento.

Ecco, allora, che l’olandese Halina Reijn mette la Star hollywoodiana direttamente alle prese con la sua mancanza di orgasmo, nel momento in cui si trova a letto con il legittimo consorte (Antonio Banderas). Subito dopo, la donna cerca soddisfazione in altro modo. La ritroviamo, di seguito, alle prese con la sua attività di manager, amministratrice delegata di una grande azienda.

Una routine, improvvisamente sconvolta dall’avvio di una torbida relazione con uno stagista: giovane, bello, sicuro di sé, strafottente. Lui la provoca, la trascina in location squallide. Lei – puntualmente – lo segue, invaghita – probabilmente – dall’accento diverso che il ragazzo rappresenta, in una vita che sembra già scritta. Si lascia umiliare, obbediente, mansueta, devota, persino quando lui le ordina di bere il latte dalla ciotola del gatto… le piace. Soggiogata da un amante – Harris Dickinson – che la conduce dove vuole… o forse no. Magari è esattamente il contrario. Magari le redini del morboso rapporto le tiene, in effetti, Nicole. Magari nulla è come sembra…

Il film vuole far luce, senza giudicare, sulle forze contrapposte che compongono la nostra personalità. Per me, femminismo è la libertà di studiare la vulnerabilità, ma anche la rabbia e la bestia interiore di ogni donna“. Una ‘bestia’ di cui, evidentemente, la protagonista non si riesce o non desidera liberarsi.

La scelta di venire sottomessa, del resto, attiene alle fantasie può oscure… Babygirl parla di sesso, di desiderio, dei tuoi pensieri più intimi. Parla dei nostri segreti“, spiega l’attrice. “È la storia liberatoria di una donna“. Un film che – a sua stessa detta – la lascia “molto esposta, vulnerabile. Ora che viene presentato pubblicamente, mi tremano le mani“.

Noi esseri umani non siamo né buoni né cattivi, ma forse siamo entrambe le cose”, rincara la dose la regista. “Tutto può coesistere assieme. Non vorrei che i miei personaggi fossero giudicati per questo“..

Così, le pulsioni, nel girato, prendono il sopravvento sul resto. Sperimentatrice una 57enne, alle prese con un 28enne e di coraggio, già solo per questo, ne è richiesto. D’altronde, già Kubrick, in precedenza, aveva fatto il suo. Il cineasta aveva scandagliato i meandri neri di anime inquiete e anche lì, sul set di Eyes Wide Shut, la ‘professionista’ Nicole aveva dato espressa prova di sé.

Intanto, notazione generale – l’esigenza di rappresentare il sesso nelle pellicole, inteso come lettura del piacere volto al femminile appare, ancora e sempre più spesso. “Negli ultimi vent’anni, sembrava che la rappresentazione dell’erotismo sullo schermo fosse scomparsa. Adesso – invece – è tornata, anche alla Mostra“. Parola dello stesso direttore del Festival, Alberto Barbera.

LEGGI ANCHE: Spaventosa Nicole: bellissima e raccapricciante

LEGGI ANCHE: Quando vanno di moda le serie Tv. Anzi, quando la moda la fanno