Invito a cena… con presente

Invito a cena… con presente

Tema: cena, a casa … di un amico, di un parente, di un conoscente. Insomma, ci aspettano e, allora, tocca presentarsi – buona abitudine vuole – ‘bussando con i piedi‘. Vale a dire con le mani piene, che si tratti di un piccolo omaggio, un pensiero… qualcosa che predisponga all’avviarsi di una serata, per merito dell’apporto di ognuno, piacevole.

In tal senso, ricordiamo che un vino di qualità non è mai una scelta banale. Eppure, il Galateo ci apre svariate porte. Tante soluzioni da esplorare, niente affatto scontate, varie e variegate, per tutte le tasche e le occasioni.

Ebbene, stando agli esperti, meglio – addirittura – una bottiglia di buon olio extra vergine d’oliva, che non un bianco o un rosso. Trend, quest’ultimo, in pieno sviluppo, soprattutto in Gran Bretagna. Pensate: un sondaggio svolto in tal senso e commissionato dalla catena anglosassone di supermercati Waitrose conferma proprio la tendenza. I motivi? Il succo prodotto dalla spremitura delle olive è assi più duraturo, può essere adoperato a più riprese e non rischia di invecchiare, in attesa dell’occasione giusta.

Bon ton esige, inoltre – oramai lo abbiamo imparato – che i doni vengano aperti nell’immediato e, se si tratta di cibo o simili, se ne benefici con i propri ospiti. Tuttavia, una bottiglia di vino fa sentire i padroni di casa in obbligo di doverla aprire e servire la sera stessa, anche se non in linea con il menù organizzato per l’occasione. Quindi, c’è da riflettere…

Qualora il legame sia intimo, se non parentale, si può pensare di informarsi su quel che verrà portato in tavola, così da orientarsi sull’etichetta più adatta ma non sempre osservare certi comportamenti risulta possibile, o opportuno.

In taluni casi, poi, ci si può accordare per ‘chi porta cosa‘, per alleggerire il lavoro di chi invita. Nella circostanza – tenetene conto – un presente non è necessario e, se proprio siete dell’idea di regalare da bere, acquistate sempre due bottiglie, in maniera da consentire un eventuale Bis e, se si tratta di bianchi o spumanti, presentatevi attrezzati: che siano già a temperatura. Le bollicine, del resto, difficilmente mettono in imbarazzo e per un brindisi – si sa – c’è sempre spazio. Un dopo pasto? Un liquore? Un amaro? Un digestivo? Un distillato? Tutto è ammesso, senza riserve.

Appurato quanto sopra, le alternative – lo accennavamo – esistono eccome, partendo dal presupposto che stiamo semplicemente ringraziando. Dunque, non occorre strafare.

Un libro – ad esempio – costituisce una garanzia. Un best seller o un così detto coffee table book (un volume, spesso fotografico, bello e più da esposizione che non da lettura) riesce ad accontentare anche coloro con cui non si abbia particolare confidenza. Tanto meglio, se se ne conoscono i gusti.

D’altra parte, conviene evitare gli accessori per la casa, impegnativi da posizionare e difficili da selezionare, non sapendo lo stile d’arredo o le esigenze di chi vi abita. Ci sono bambini? Perché, allora, non concentrarsi proprio su di loro?

Puntando alla gastronomia, cioccolatini, pasticceria da tè, marron glacè e così via sono tutti alimenti poco impegnativi, che non impattano sui programmi di chi ha organizzato la lista dei cibi e possono essere serviti in tavola, anche dopo il dessert, per un momento di condivisione, tra una chiacchiera e l’altra. Diversamente, presentarsi con un dolce o un arrosto, senza averlo comunicato preventivamente, rischia di mettere un po’ tutti in difficoltà.

Un mazzo di fiori (una piantina di facile cura, oppure una composizione che non necessita di supporto), nel contempo, non mette mai in imbarazzo e, anzi, è spesso gradito, altro grande classico che, però, stando alle Buone maniere, è meglio far recapitare prima o dopo l’evento e sempre con allegato un bigliettino di ringraziamento. I padroni ve ne saranno grati, non costretti a cercare un vaso, mentre stanno accogliendo gli invitati.

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