Di Nutella c’è n’è una… o magari no!
Intoccabile, inoppugnabile, immarcescibile… così è, da sempre, Nutella. Tentazione irrinunciabile, per i palati di tutte le età. Eppure… eppure i tempi cambiano e la necessità di adeguarsi a richieste costantemente aggiornate vale, anche quando si parla, come nel caso in questione, di un prodotto che, di base, ‘non si tocca’.
Succede, allora che, pur non modificando la sostanza, si possano effettuare una serie di ‘aggiustamenti in corso d’opera’, in modo da aderire alle sopraggiunte esigenze.
Dunque, la più recente rielaborazione vede protagonista, tra gli ingredienti, il burro di arachidi. Il gusto in aggiunta, pensato in particolar modo per il pubblico americano e che, dopo ben 61 anni di fedeltà a se stessa, vede la crema di nocciole più rinomata del mondo fare i conti con il cambiamento. Un prodotto, per di più, interamente realizzato negli Stati Uniti.
Nutella peanut sia, allora, laddove è risaputo che, negli Stati Uniti il Made in Italy va per la maggiore. Dunque, è proprio da un comunicato stampa di Ferrero North America che arriva l’annuncio di una mini rivoluzione: un sapore inedito, che sarà possibile reperire in commercio, a partire dalla primavera 2026, proprio nel Nuovo Mondo.
Una prima volta assoluta – a ben guardare – per la celebre golosità, che già l’anno scorso aveva aperto le porte, invero, ad una versione plant based (senza lattosio), parimenti, nella volontà di andare incontro alle esigenze del mercato.
La decisione, adesso, di introdurre un flavor, tocca, però, corde diverse. “Siamo in un momento di fortissimo slancio” ha dichiarato Michael Lindsay, presidente di Ferrero North America. “Lo sviluppo di questi prodotti… rappresenta un momento distintivo nella storia della nostra Azienda“.
Non solo. Specifica, il senior marketing director Seth Gonzalez: “Non volevamo che fosse l’ennesimo peanut butter”.
Mantenute- pertanto – intatte le caratteristiche, pur con una sottile differenziazione, l’ulteriore novità è, appunto, che la firma della nuova nata sarà di matrice espressamente USA. La manifattura avverrà all’interno della Franklin Park Factory, su cui Ferrero ha investito l’ambiziosa cifra di 75 milioni di dollari e, pare, procurato anche un cospicuo numero di posti di lavoro. Tutto, grazie ad una piacevole debolezza di cui andiamo ghiotti e alla mania, mai in stanca, di averne almeno una confezione in casa, a portata di mano… e di cucchiaio.
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