Ova ‘mpriatorio: quel piatto povero ‘buono buono buono’
‘Velata‘. Ce l’ha disegnata in questo modo quel gran talento di Ferzan Ozpetek, perché Napoli è così: misteriosa, imprevista, sfuggente, con quei suoi vicoli stretti, sorta di labirinto in cui ci si perde e i balconi, da cui pendono panni appesi e superstizione. Incapricciata, la città, delle sue stesse tradizioni, esigente di vita ma instancabilmente intrecciata ai legami di un passato che non si arrende a scemare. Qui mistico e profano costituiscono un tutt’uno, come il culto, ancora fortemente sentito, per le anime del purgatorio. Non è raro, percorrendo le sue strade, imbattersi nelle immagini sacre che abitano le edicole votive; anime, ricoperte di candide vesti, avvolte dalle fiamme.
Ebbene, come per un ‘nodo’ voluto per sortilegio, quel fuoco si traduce tra i fornelli, plasmandosi nel rosso ‘friccicante’ del pomodoro e nel bianco degli albumi. E’ così che nasce uno tra i piatti più caratteristici della cucina campana. Prelibatezza povera, eppure dalla simbologia fortemente sentita, almeno tra chi è oriundo di queste parti.
L’Ova ‘mpriatorio‘ o ‘uova a zuppetell‘ altro non sono che uova, per l’appunto, lasciate cuocere a fuoco lento, affogate in un sughetto di pomodoro. La ricetta originale prevede la cottura nel classico Ragù Napoletano avanzato la domenica. Una pietanza ‘del recupero’ – basta allungare il sugo con un goccio d’acqua – con un cuore saporito al suo interno…
UOVA IN PURGATORIO
(Per 6 persone)
INGREDIENTI
- 1/2 Cipolla
- Olio extravergine oliva q.b.
- 500 g Pomodoro (passati o pelati)
- Sale q.b.
- Pepe q.b.
- 6 Uova medie
- acqua q.b.
- basilico oppure prezzemolo, a proprio gusto
PREPARAZIONE
- Per prima cosa, in una padella versate un bel giro di olio e fate imbiondire la cipolla, tagliata a fettine. Aggiungete i pomodori, aggiustate di sale e pepe e lasciate cuocere a fiamma dolce, per 10 minuti
- Unite l’acqua, mescolate, facendo cuocere per altri 10 minuti. L’effetto finale dovrà risultare un po’ liquido, non denso
- Assaggiate il sugo e, una volta pronto, sgusciate un uovo dopo l’altro, lasciarli cadere in padella e badando che non si rompano
- Fate cuocere, con coperchio, a fuoco basso, fin quando gli albumi si rapprendano
- Aggiungete basilico o prezzemolo
- Servite le uova in purgatorio ben calde, accompagnate da un fragrante pane casereccio
LEGGI ANCHE: Spaghetti all’assassina… e il delitto è servito
LEGGI ANCHE: Pasta alla cucunciata… dalle Eolie, con amore
Commento all'articolo