Viaggiare sicuri. ‘Allacciamo le cinture’, nei giorni del Covid
Spostamenti? Solo se strettamente necessario. Così raccomanda, almeno, il Ministero della Salute. Bando alle vacanze, no ai weekend fuori porta… eppure le esigenze rimangono e, con esse, uno stuolo di interrogativi, permanentemente irrisolti. Quali sono le regole per chi deve mettersi in viaggio? Esiste una maniera per muoversi in sicurezza? Si può andare all’estero? E chi necessita di rientrare in Italia, cosa deve fare?
Le disposizioni del Governo – si riesce a constatarlo ogni giorno – sono in costante aggiornamento. Resta di fatto che, per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità, ci si può ancora spostare.
Vediamo in che modo…
Secondo il DPCM, in vigore fino al 3 dicembre, quanti risiedono presso le regioni ‘gialle’ sono ancora nella dimensione di potersi muovere liberamente. Diverso il discorso, per chi abita in una regione ‘arancione’ o ‘rossa‘. In tal caso, gli spostamenti – da una località all’altra ma anche all’interno del proprio comune – sono da considerarsi vietati.
Per quanto riguarda l’Europa, ci si può ancora mettere in viaggio, ma solo verso gli Stati membri dell’Unione Europea, cui sono da aggiungere Svizzera, Gran Bretagna, Irlanda, Islanda, Norvegia e Liechtenstein. Si raccomanda, tuttavia, a salvaguardia personale, di sottoscrivere un’assicurazione che tuteli, in caso di mancata partenza. I ritmi delle restrizioni sono troppo traballanti per ritenersi certi.
Ancora più complessa la situazione, se si allargano ulteriormente i confini. Attualmente, le norme previste consentono di organizzarsi per raggiungere le mete della cosiddetta Lista D (Georgia, Tunisia, Ruanda, Giappone, Repubblica di Corea, Thailandia, Australia, Nuova Zelanda, Canada, Uruguay). Si ricorda, però che, al rientro, è previsto l’obbligo di isolamento fiduciario; la compilazione di una dichiarazione e il raggiungimento della propria destinazione, esclusivamente con un mezzo privato.
Messa in protezione
Le regole a cui attenersi sono sempre le stesse. Quelle, cioè, in vigore dall’inizio della pandemia.
Su qualsiasi mezzo di trasporto, si tratti di treni, autobus, navi o aerei, vale l’obbligo di mascherina. Le persone con una temperatura superiore ai 37,5 ° sono impossibilitate nell’impresa. Mantenere la distanza di sicurezza di almeno un metro e avere l’accortezza di lavarsi spesso le mani dovrebbero considerarsi abitudini ormai consolidate.
In aereo…
Grazie ai nuovi filtri HEPA, in grado di bloccare eventuali particelle del virus, sugli aerei è possibile occupare il 100% dei posti a sedere. Per il resto, gli accorgimenti rimangono gli stessi: disinfettare le mani e le superfici con cui si è a contatto; cambiare la mascherina ogni 3 ore ed evitare spostamenti non necessari, una volta a bordo.
Differente la situazione per i treni, sanificati al termine di ogni corsa, ma tuttora con capienza ridotta. Il posto accanto al proprio e quello davanti devono sempre restare vuoti e va indossata costantemente la mascherina.
…e in auto
I percorsi in auto rimangono privilegiati, anche se qualche accortezza va adoperata anche nella circostanza in questione. Via libera al numero di passeggeri, se si ha a che fare con conviventi. Se, diversamente, non si appartiene allo stesso ceppo familiare, necessita rimanere con la mascherina per tutta la durata del tragitto, mentre sul sedile posteriore possono sedere al massimo due persone.
LEGGI ANCHE: Prospettive sotto l’Albero: convivialità misurata e agire sobrio
LEGGI ANCHE: La notte del DPCM. Si ristringe la cinghia del ‘sì può, non si può fare’
Commento all'articolo