“Bruciamo la bandiera europea”. Il tam-tam sui social per il flash mob dei sovranisti
Il risentimento nei confronti dell’Unione Europea parte dai balconi
“Domenica verrà bruciata la bandiera Europea (sic) in tutta Italia! Dai balconi alle piazze, stiamo facendo il passaparola“. Si esprime così – ribelle, a tutta voce – l’insofferenza dell’universo sovranista. Quanti, affacciatisi ai social, riconoscono a denominatore comune l’odio nei confronti dell’UE e dell’euro. Comunità virtuali nate principalmente sui social come Facebook, che però hanno imparato come farsi carne, e organizzare un flash mob.
Ecco, dunque, il lancio del flash mob. L’appuntamento è previsto per domenica prossima e, inutile dirlo, sta facendo assai discutere. Del resto, il messaggio ha saputo apparecchiarsi su diverse piattaforme, da Facebook a WhatsApp, puntando sugli animi delle persone in questo momento, nutrendo gli intenti di animi ‘contro’, con la voglia addosso di dire No.
“Ammainate la bandiera dell’Europa in Comune“
Somiglia tanto ad una storia di pirati, il progetto d’insurrezione previsto per il prossimo fine settimana. Una storia, a ben guardare, di Corsari de Noantri, in cui ci si arrangia per come si può. Così, a chi non possiede una bandiera dell’Europa, “Può bastare un disegnino, anche fatto male“, come riportato nella messaggistica degli utenti. Chi non ha intenzione “di comprare la bandiera europea per bruciarla” potrà esporre cartelli di protesta, arredati – sia ben chiaro – di slogan, tipo: “Basta con questa Europa!”.
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Un monito, avvallato in numerosi comuni e regioni governate dal Carroccio che, tra sdegno e incredulità, potrebbe però costare caro. Inevitabili le conseguenze, dal punto di vista penale. L’ennesimo gesto di sfida, sfacciato, che suona di irresponsabile ed infantile là dove, magari, più che una cocciuta protesta occorrerebbe, al momento, solamente un po’ di buon senso.
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