Perchè a Roma continuano ad aprirsi le voragini?
Dopo l’apertura di un’altra voragine, a Roma – questa volta di fronte all’iconico Pantheon – cerchiamo di capire perché accadono episodi del genere in città e quali quartieri siano maggiormente a rischio.
Una voragine profonda due metri si è spalancata fuori dal Pantheon, lunedì. E’ solo l’ultima di molte, apparse all’improvviso nel centro della Capitale, nel corso degli anni. Nessuno è rimasto ferito nell’incidente, poiché la piazza, normalmente affollata, era vuota, a causa del blocco del Coronavirus.
Circa 40 dei ciottoli di marmo in travertini – i sampietrini – hanno ceduto.
“La zona, fortunatamente chiusa, avrebbe potuto diventare una trappola davvero pericolosa per i romani e le migliaia di turisti che, in una bella giornata di primavera, in un periodo” normale “, l’avrebbero riempita“, riporta La Stampa .
Perché continua a succedere?
Si è accesa una rinnovata attenzione verso il fenomeno delle voragini, a Roma, dopo che un condominio è stato evacuato, quando il marciapiede ha ceduto su una strada vicino al Colosseo, a gennaio.
Un grave problema nel centro della capitale, che sembra diventare sempre più frequente. Secondo l’Istituto italiano per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), negli ultimi anni si è registrato un aumento esponenziale. Nel 2019, si contano 100 incidenti di questo tipo, sebbene nel 2018 siano apparsi record di 175 precipizi, in città.
In termini di confronto, sempre nel 2019, a Napoli, se ne sono contati circa 20.
Durante lo scorso secolo, la ‘città eterna’ ha registrato una media di 30 crolli l’anno ma, dal 2008, il dato sembra essersi più che triplicato. In particolare, negli ultimi tempi, alcuni tra i peggiori incidenti hanno riguardato enormi burroni – manifestatisi nel giro di pochi secondi – talmente imponenti da inghiottire le auto.
Le zone più colpite
Tra le aree più colpite, i quartieri antichi della città. “La zona più delicata è quella di Roma est, dove i materiali venivano estratti, in tempi remoti“. Ha dichiarato ad Adnkronos la geologa Stefania Nisio, che sta lavorando ad un progetto per la mappatura dei dissesti, inerenti alla questione.
I quartieri più a rischio sono, dunque, Appio Latino, Tuscolano, Prenestino, Tiburtino e Quadraro, stando a quanto ipotizzato dall’esperta.
“La causa principale di una voragine nella città è la presenza di una cavità sotterranea”, ha spiegato. “Ne abbiamo molti esempi, in particolare nel Lazio. Non solo a Roma, ma anche a Viterbo e Rieti“. Solitamente si tratta di tunnel, cave o catacombe artificiali.
E, parte del problema, è semplicemente la geologia di Roma. Fondata sopra una pianura alluvionale, gran parte della città moderna poggia su un terreno soffice e sabbioso, facilmente erodibile dall’acqua. E pure dalle vibrazioni di migliaia di auto e scooter che attraversano le strade, ogni giorno.
Il fenomeno è aggravato da piogge insolitamente intense e da infrastrutture cronicamente trascurate.
Nel 2018, la città ha annunciato un piano da diversi milioni di euro per riparare le sue strade, ma i progressi rimangono tuttora lenti.
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