Così il capolavoro di Ozpetek si trasforma in serie Tv
Un’ora e 50 minuti, forse, non ci sono sembrati abbastanza. Non ci hanno saziato, rispetto ad una storia – lo sanno bene gli appassionati del genere – che si è raccontata, secondo diverse e più variegate sfumature.
Del resto, Ferzan Ozpetek ci ha abituati così. Ci ha insegnato a fluttuare, attraverso le vicende dei suoi personaggi, tra i temi, intramontabili, dell’amicizia, dell’amore, della convivialità… C’è tutto e ‘tutti sono per tutti’, sorta di famiglia allargata, in cui ci si sceglie, malgrado persino le circostanze. Giacché è questa l’unica scelta possibile. Quella di una straordinaria umanità.
Ebbene, se quanto sopra vi corrisponde, sappiate che si prepara, per il 2022, un appuntamento imperdibile. Il canale Disney + è pronto a mettere sul piatto, ripartita in 8 episodi, una serie, ispirata al film, trampolino di lancio del regista.
Le Fate Ignoranti, d’altronde, rappresenta molto più che un girato ben eseguito. Incorpora, in qualche modo, la filosofia stessa del cineasta. Ci descrive tanto di Lui, che sceglie di donarci non solo scampoli di fantasia ma, per mezzo della pellicola, parte stessa del personale vissuto.
Le riprese prenderanno il via il 12 aprile e si divideranno tra Roma e Istanbul. Così, a ridosso dal primo ciak, iniziano a trapelare nomi e curiosità. Ed è nelle fila dei primi che si evidenzia, ancora una volta, la presenza di Luca Argentero. Nel cast, confermato anche l’ingaggio di Serra Yilmaz, musa – se in tal modo la vogliamo considerare – di Ozpetek. Si parla, pure, per l’occasione, della partecipazione di Can Yaman (già coinvolto con Argentero nel rifacimento di SandoKan). Blindati, invece, i rumors, riguardo agli altri protagonisti. Non è dato sapere se rivedremo, a 20 anni di distanza dalla versione originale, Margherita Buy o Stefano Accorsi.
“Ci saranno belle sorprese sui luoghi“, questo, invece, assicura Ferzan. “Voglio sorprendere anche il pubblico che già ha visto Le Fate. Lo voglio spiazzare un po’. Ci sarà anche un episodio a Istanbul, ci sono tornato dopo tre anni“, fa sapere.
Ad affiancarlo, dietro la macchina da presa, Gianluca Mazzella. Gianni Romoli, ora come allora, ad occuparsi di produzione e sceneggiatura e, al suo fianco, Carlotta Corradi e Massimo Bacchini.
“Cambia tutto. Cambia lo sguardo. Cambia totalmente atteggiamento, cambiano tante cose. Non so quanto sia positivo o quanto negativo, ma cambia tutto“, questo è quanto ci viene assicurato. Ciò che ci aspettiamo, invece, non cambi è il linguaggio, vivo e universale dei sentimenti. Quelli che hanno saputo suscitare in noi sgomento, smarrimento, malinconia, nostalgia…
In fondo, se si rovista nel cestino è fugato ogni dubbio. Il progetto funziona perché, qualunque strada si abbia a prendere, questo racconto tratta di noi. Che siamo portavoce della storia più affascinante di tutte…
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