ScanPyramids e ti svelo i sorprendenti misteri di Giza…
Accedere alla scoperta dei segreti delle Piramidi, senza intaccarne, in alcun modo, la struttura. Carpirne i retroscena, evitando di scavare in maniera invasiva o investendo di ossigeno il contenuti dei celeberrimi monumenti funebri. Preservarli, insomma, dalla rovina.
Sono anni – parecchi – che fior di scienziati si scervellano sul come fare. Ebbene, il paradosso, adesso, sembra definitivamente sorpassato, grazie ad una tecnica, del tutto innovativa. Ma partiamo dal principio…
Nel 2016, si è dato il via al progetto ScanPyramids: un vero scrigno di novità per gli studiosi. A seguire, l’anno successivo, presso la Piramide di Giza è stata registrata una tra le più edificanti scoperte, dall’XIX secolo. Nelle profondità della costruzione è stata rintracciata – in pratica – un’enorme area, fino ad allora sconosciuta. Con tutta probabilità, una stanza – grande circa 30 metri – situata appena sopra la Grande Galleria, il corridoio – in pratica – che, dalla camera della Regina, conduceva a quella del Faraone Khufu.
“Non sappiamo se questo grande vuoto sia orizzontale o inclinato. Non sappiamo se sia costituito da una struttura o da più strutture successive. Quello di cui siamo sicuri è che c’è, che è impressionante e che non era previsto – per quanto ne so – da alcun tipo di teoria“. Così ha voluto spiegare, a suo tempo, Mehdi Tayoubi, padre dell’ardimentoso marchingegno.
Ciò che più desta stupore, al di là del fenomenale reperto archeologico, è la sofisticata tecnologia di cui ci si è serviti, per giungere al risultato appena descritto. ScanPyramids usa, infatti, un sistema adoperato, in genere, per gli studi spaziali. Raggi, che prendono il nome di ‘muoni’; particelle elementari, alla guisa di un elettrone, ma 200 volte più pesanti.
Ed è proprio la suddetta natura che permette loro di penetrare in scioltezza anche i materiali densi; ben altra cosa, rispetto ai più consueti raggi X o raggi gamma. Differentemente da questi, in aggiunta, sono esenti dal produrre danni.
“[I muoni possono] attraversare decine di metri di cemento. Passeranno anche attraverso il tuo corpo senza fare nulla” fanno sapere dall’Università di Glasgow. “Sono onnipresenti, penetranti e gratuiti. Sono ovunque e fanno parte dell’ambiente naturale“, si chiarisce.
Un nuovo processo, dunque, stando al quale le ricerche subiranno, è pressoché certo, una profonda rivoluzione. Si mira a risultati stupefacenti, garantiscono gli esperti. Noi, a saziare la curiosità che, nel frattempo, rispetto all’affascinante storia degli Egizi, da sempre ci divora.
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