Segno dei tempi che cambiano
… e come se cambiano. Difatti, pure il Tempio del ‘fai da te’, tutto d’un tratto, prende le distanze dai rispettivi operai e li abbandona… fuori, isolati. Sorta di reietti, in una Società ‘ Regno del prefabbricato’ che, ad oggi, viaggia sui limiti e sulle richieste del Green Pass.
Pausa pranzo, dunque, ‘accatastati’ per terra o su sedie di fortuna, nelle zone esterne dell’Ikea di Piacenza – ma avrebbe potuto essere collocata in qualsiasi altra parte dello Stivale. Sono quelli che… non ce l’hanno. Il personale che, non essendo in possesso della Carta Verde, è interdetto dal consumare cibo negli spazi aziendali. Quindi eccoli, sparsi qua e là a mangiare un panino, in uno scatto che la dice lunga.
Nel magazzino, del resto, si fa addirittura notare il divieto di sosta, comprese le aree break.
Si può prendere il caffè ma non sostare, neppure – badate bene – per mangiare le merendine. “Il Ministero impone il Green pass nei luoghi dove c’è somministrazione e l’Azienda ha esteso l’interpretazione in maniera restrittiva. Poi ha ridotto l’orario di ingresso in mensa, prima di tre ore, dalle 11 alle 14, ora di un’ora, dalle 12 alle 13“, spiega Salvatore Buono che, per la Cisl, segue il settore logistico.
I dipendenti, fra diretti e somministrati, sono fino a 1.200 e, stando alle stime, è vaccinato meno della metà. Non necessariamente perché appartenenti alla categoria dei no vax.
Molti addetti sono, magari, di origine straniera e potrebbero essere poco informati o propensi alla prenotazione. Di qui, l’idea – nata solo di recente – di portare un Camper vaccinale appena fuori dell’impianto che è adibito a magazzino e punto di ritiro.
Inoltre, aggiunge Buono, “per chi non ha il Green pass, chiediamo una tensostruttura, per far mangiare le persone in modo più dignitoso“. Che spesso, di questi tempi, nella necessità di inseguire i grandi ideali, tendiamo a dimenticarci delle piccole cose. Di quei beni – o valori, fate voi – a cominciare da collaborazione e solidarietà, alle basi non solo del vivere quotidiano, ma anche fonte di incremento e miglioria nei piani gestionali del lavoro. Che non dimentichiamolo, è sì un dovere, ma pure e prima ancora, un diritto.
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