Storie di ‘oscurantismo’, targate 2022
Al rogo. Esattamente come accadeva nel Medioevo. Un modo, secondo i dettami di antica usanza, per scacciare le influenze demoniache. No, non è una serie tv. Né la trama di un romanzo d’appendice e, più comunemente, la chiameremmo censura. Legittima o meno, questo è da vedersi…
L’accaduto è recente – stando a quanto riporta l’autorevole The Guardian – e pare sia ad opera di un controverso pastore di una chiesa del Tennessee. Il ‘nostro’ avrebbe pensato bene di officiare un affollato evento, in cui gettare alle fiamme tutta una serie di libri ritenuti, a suo dire, blasfemi. Tra questi, persino alcune copie dei romanzi di Harry Potter e della saga Twilight.
L’evento – vediamolo sotto questo punto di vista – trasmesso in diretta su Facebook, segue di pochi giorni la decisione di un distretto scolastico, aderente al medesimo Stato Usa, di mettere al bando Maus, graphic novel di Art Spiegelman, che racconta l’Olocausto.
“Siamo consapevoli di dove ci stiamo avventurando. Fatevi avanti. Cacciate le influenze demoniache dalle vostre case“, ha proferito il pastore, noto per le sue posizioni pro–Trump e per l’adesione a varie teorie complottistiche. “Non stiamo scherzando – ha aggiunto – la stregoneria e gli oggetti colpiti da maledizione devono sparire“. Un ultimatum, postato sui Social e prontamente rimosso.
Tuttavia, i fatti di Mt. Juliet, alla periferia di Nashville, hanno attirato una notevole folla e parecchi tra i partecipanti hanno accolto le parole di Greg Locke – questo il nome del prete – con applausi e urla di consenso.
Cronaca vuole che fosse presente, tra gli altri, anche un contro-manifestante, che ha fornito ai presenti copie di Fahrenheit 451, classico di Ray Bradbury che descrive una società distopica, dove possedere libri è un crimine e L’Origine della Specie, di Charles Darwin, fondamento della teoria evoluzionistica. Un testo, per lo più, detestato dai fondamentalisti cristiani e in antitesi con la Bibbia, la quale, invece, sarebbe finita, anch’essa, tra le fiamme.
L’American Library Association – fatto ancor più preoccupante – ha reso noto che, ultimamente, si è registrato un numero “senza precedenti‘ di richieste di messa al bando di manoscritti: solo nell’autunno 2021 sono state 330, contro le 156 dell’intero 2020.
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