Gli occhi di Tammy Faye: ritratto di un’America ingenuotta e irresolubilmente irrisolta
Siamo abituati, di questi tempi, a riprendere le storie vere, forse perché per i sogni, in determinati momenti storici, c’è evidentemente meno spazio; magari perché fare leva sul passato auspichiamo ci serva d’insegnamento, per non incorrere nei medesimi errori, in futuro. E, talvolta, sono le storie più feroci a farci da maestre. A regolarci pensieri e destino, giacché ci obbligano a fare i conti con noi stessi.
La pellicola, per l’appunto, diretta da Michael Showalter – interpreti Jessica Chastain e Andrew Garfield – trae ispirazione da una storia vera destinata, tra gli anni ’70 e ’80, a sconvolgere l’opinione pubblica, negli Stati Uniti. Ne Gli occhi di Tammy Faye c’è il racconto delle vicende appartenute alla predicatrice televisiva, travolta da uno scandalo sessuale. Una donna, secondo il ritratto dell’epoca, al passo con i tempi ma accecata dalla dal suo stesso Credo.
Un film controverso, romanzo ad immagini di colei che si è dimostrata disposta a tutto, pur di mantenere il proprio status sociale. Eppure ben costruito, appassionate, che pondera con minuzia i fatti, prima di immergersi nella cronaca partigiana delle circostanze.
Presentato in anteprima al Festival del Cinema di Roma nell’ottobre del 2021, è approdato sul Grane Schermo lo scorso febbraio e, proprio oggi, sbarca su Disney+, in versione streaming.
LA CRONISTORIA…
Negli anni ’60, una giovane Tammy Faye si innamora perdutamente di un collega di università. Jim Bakker la folgora, letteralmente, tanto che, a distanza di un anno e contro il volere dei genitori, la coppia decide di sposarsi. Prende il là, così, un viaggio on the road, per predicare la parola di Dio e condividere ‘con la gente’ il Cristianesimo. In un clima, tumultuoso e pregno di cambiamenti sociali, i due si distinguono, ancorati ai vecchi valori, notati ed apprezzati persino da Pat Robertson, dirigente della CBN, network televisivo, in cui si dibatte, anche con toni parecchio accesi, di religione.
Un incontro, che finisce per trascinare Tammy e Jim in tv, macinando un consenso dopo l’altro. E, se l’uno assurge a sex symbol, l’altra assume i panni di figura eccentrica, amata dalla casalinghe e apprezzata per le inaspettate doti canore. Contro il parere della stampa, ostile, i coniugi fondano un network e cominciano a pensare in grande. Troppo in grande, forse… Presto, spuntano notizie di traffici illeciti, a cui fa seguito la scoperta dei numerosi tradimenti di Jim. Il castello di Tammy si sgretola, insomma, giorno dopo giorno…
QUATTRO PASSI PER CONOSCERE TAMMY
Riconosciuta come una vera e propria icona di femminismo, la Faye ha catturato ‘’interesse del pubblico per via dei look fuori dagli schemi, stravaganti; per le doti canore e per sorrisi, secondo molti ‘di circostanza’. Astemia, era tuttavia una assidua consumatrice di Coca-Cola. Una musa, per chiunque avesse sentito in sé l’istanza di raccontare storie di impatto. All’apice della carriera, punto di riferimento per i valori cristiani, si distingue per l’esistenza caratterizzata da continui alti e bassi, emblema dolce/amaro di un’America – per quanto costi ammetterlo – bigotta e incapace di difendersi, di fronte al potere salvifico di qualcosa che poteva solo venir raccontato, da millantatori e non.
Stando alle curiosità, nel tempo, Tammy è diventata punto di riferimento, pure, per la comunità LGBT. Sostenitrice – del resto – di pari diritti per tutti e in animo di esporsi in prima linea, nei riguardi delle persone malate di AIDS. Sorta di eroina coraggiosa, nel momento delle primissime vittime.
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