Variante Omicron: e siamo a 5!

“L’uso delle mascherine Ffp2 rimane un presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori, ai fini della prevenzione del contagio“. Dunque, nei luoghi chiusi, in quelli aperti al pubblico o dove non si può rispettare il distanziamento di un metro rimarranno d’obbligo. Ecco, quanto previsto dalla più recente bozza siglata tra le parti sociali. Ennesima manovra, in attesa di approvazione in via definitiva.

NUOVI NUMERI ALLA MANO

Risultato, quest’ultima, pure dei dati raccolti di recente, che confermano un aumento costante e progressivo – nuovamente – dei contagiati. Tra il 22 e il 28 giugno – nel dettaglio – si sono registrati quasi 55mila casi al giorno, in Italia, con oltre 770 mila positivi.

Si è pensato di ricorrere, pertanto, ad un’immediata azione preventiva.

SUL POSTO DI LAVORO

L’accordo, in sostanza, valido fino al 31 ottobre, prevede che “il datore di lavoro assicuri la disponibilità di Ffp2, al fine di consentirne e imporne ai lavoratori l’utilizzo, nei contesti a maggior rischio. Comunque, in tutti gli ambienti di lavoro e in tutte le aree aziendali, senza alcuna esclusione, dove non sia garantito il mantenimento della distanza interpersonale di almeno un metro“.

“Il datore di lavoro” dovrà, altresì, “in collaborazione con il medico competente, anche sulla base delle specifiche mansioni e dei contesti, individuare particolari gruppi di lavoratori, ai quali fornire adeguati dispositivi di protezione… avendo particolare riguardo ai soggetti fragili“.

“Pur nel mutato contesto“, si prosegue, “e preso atto del venir meno dell’emergenza pandemica, si ritiene che il lavoro agile rappresenti, anche nella situazione attuale, uno strumento utile per contrastare la diffusione del contagio da Covid-19“. Inoltre, sta sempre al datore di lavoro stabilire, “sentito il medico competente, specifiche misure, prevenzionali e organizzative, per agevolare i lavoratori fragili“.

Rimane – a tal proposito – il divieto di accesso presso i luoghi di lavoro, con 37,5 di febbre.

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