Centri urbani: verso un futuro di percorribilità e rispetto per l’ambiente
Scienza, fantascienza … o solo buonsenso. Oppure, l’articolo a seguire, potremmo, semplicemente, intitolarlo Pandemia ed urbanizzazione. Fatto sta, negli ultimi anni ci si è sempre più concentrati sulla creazione di ambienti, favorevoli alla deambulazione.
Si è preso, in sintesi, atto, che “la pandemia ha portato alla ribalta i bisogni fondamentali delle popolazioni urbane, come e dove le persone trascorrono il tempo, nelle loro città“. Il che, ha condotto alla volontà di rendere tali cambiamenti, finora solo temporanei, alla stregua di realtà consolidata. Ci si è soffermati ad affrontare il modo in cui utilizziamo le varie aree delle città e “le questioni di equità, oltre alla eventuale mancanza di accesso a spazi aperti, verdi e adatti alle persone“.
Del resto, già da tempo, le politiche urbane verso sistemi di trasporto più sostenibili erano in sperimentazione, a livello globale.
Dati alla mano…
Le città contribuiscono per il 70% alle emissioni mondiali di gas serra e i trasporti ne sono responsabili, per il 21%. Dunque, andare a piedi o in bicicletta può ridurre di molto l’indice in questione ed è, anche, il modo più rapido ed efficace per decarbonizzare i trasporti.
Fondamentale, quest’ultimo concetto, per “affrontare la sfida di come creare città resilienti al clima e più vivibili“.
Tra le 12 tendenze che, in teoria, dovrebbero donare forma al futuro, almeno quattro si rifanno all’idea di percorribilità e, per conseguenza, comunità sane, dotate di sistemi di mobilità intelligenti e sostenibili, diventano l’archetipo da imitare. Numerosi, difatti, sono gli esempi a cui appellarsi. È il caso, per dirne uno, del progetto Superblock di Barcellona, distretto di nove isolati chiusi al traffico e che, invece, si rivendono come strade pedonali. “Un ottimo modello – in sintesi – per la riallocazione dello spazio dalle auto e dalle persone, incentrato su blocchi residenziali a destinazione mista“.
Altro step, parte integrante del programma più ampio, riguarda l’impatto che i viaggi attivi possono avere sulla qualità della vita e sulle comunità stesse. “Una parte fondamentale è garantire che le strade e gli spazi siano ugualmente accessibili a persone di tutte le età, sesso, etnia, abilità ed estrazione socio-economica“.
“Integrare l’accesso e le connessioni a misura di persona“
E’ questa l’esigenza, “con sistemi e mezzi di trasporto sostenibili è importante, per allontanarsi dalla dipendenza dai modi di trasporto privati“.
Ultima questione, ma non meno prioritaria, riguarda l’estetica degli ambienti. Bisogna prendere in considerazione, nel disegno totale, la vegetazione, la sicurezza, il rumore, la temperatura, la lunghezza delle vie… Anche qui, un primo approccio è quello effettuato nella zona poco distante da Cambridge, in Inghilterra.
Piano principale di un’ampia infrastruttura di trasporto sostenibile, Waterbeach include una serie di percorsi pedonali lungo l’acqua, che si collegano ad altri, similari e fuori sede, che agevolano la comunicazione con i villaggi limitrofi, i centri per l’impiego e lo stesso capoluogo.
Ancora, si chiarisce che “ci sono molti modi per evitare – precocemente – comportamenti dipendenti dall’auto, poiché queste abitudini sono molto più difficili da rompere più avanti, nella vita di uno schema. Le infrastrutture pedonali svolgono – in tal direzione – un ruolo fondamentale“.
Il programma, d’altronde, è ideato, in riferimento a stili di vita sani, poiché comprende strutture sportive, piste ciclabili, aree giochi e 17.000 alberi, appena piantati.
Da non sottovalutare…
Oltre agli ovvi benefici per la salute, il viaggio attivo – così come viene chiamato – paga enormi dividendi anche per l’economia del centro abitato di riferimento, tanto che una serie di studi è tesa a dimostrare l’effetto proficuo non solo sul regno urbano, ma anche per quel che concerne l’occupazione diretta e la spesa, i risparmi finanziari nel settore sanitario e la crescita, generalizzata e inclusiva. Non solo, “è stato dimostrato che i valori degli immobili e delle proprietà aumentano, quando i luoghi e le strade sono più pedonabili“.
Per chiudere, l’intendimento all’aumento dell’inclusione sociale. “La chiave è garantire che i lavori si svolgano, tenendo presenti tutti gli utenti e le popolazioni della città“.
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