Arrediamo casa… come quella della nonna
Ispirazioni, che si possono rubare ovunque, persino dal salotto che ci ha ospitati per anni, da bambini. Ecco, allora, che le stanze in cui, probabilmente, siamo cresciuti o che ci hanno intrattenuto per ore ed ore diventano, d’un tratto, il luogo da ripercorrere, anche tra le mura domestiche. Secondo appello alla creatività, per sentirsi avvolti, protetti e, senza ombra di dubbio, a nostro agio…
Alla ricerca della Casa dei Nonni
Un tabù del design o non, piuttosto, una mossa pratica per allietare l’ambiente? Certo, un tempo, i fiori, nella versione finta, non facevano nulla per celare la propria discriminante in plastica. Tuttavia, al giorno d’oggi le cose sono cambiate. Sono numerose le aziende che offrono riproduzioni, decisamente simili all’originale e se è vero che raccolgono polvere, risulta altrettanto semplice pulirle, di tanto in tanto. Non solo. Se il costo, in apparenza, sembra svantaggiarle, è pur reale che, in ordine di durata, non presentano limiti.
Insieme, tornano in auge, pure, le trapunte vintage lavorate a mano, con i loro variopinti disegni a nido d’ape. Si distinguono per la varietà infinita delle sfumature, miscela, in scala ridotta, di motivi quali percalle, fiori e pois.
Apriamo, poi, il capitolo delle poltrone reclinabili. Sebbene non proprio à la page, permangono, comunque, nell’immaginario collettivo, sorta di rimembranza di un tempo in cui, prioritaria, era la comodità. Del resto, oggi le proposte, sul mercato, si fanno più accattivanti, senza però rovinare l’estetica della zona in cui vengono disposte.
Infine, il chintz. Il culmine della sua gloria lo si raggiunse intorno agli anni ’90, subentrata la corsa ad imitare lo stile adottato nei manieri inglesi. Dunque, dai copriletto alle tende, compresa la carta da parati, torna protagonista, nelle varie location dell’abitazione. Nella rilettura, pure, pouf da cocktail, riadattabile anche come tavolino da caffè.
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