Cittadini in lockdown, ma è tutta colpa dei macachi
Si sono impossessati delle strade, invadendole con grida dissennate e quel fare minaccioso, che ha spaventato visitatori ed abitanti.
Non è di un ‘branco’ di ragazzi che stiamo parlando, teppistelli con la voglia di provocare chiunque gli si ponga di fronte, bensì di scimmie. Un’orda di macachi – 6000, per la precisione – che, agevolati dal lockdown per il Coronavirus, hanno disseminato sgomento per le vie di Lopburi, cittadina della Thailandia. Da attrattiva turistica, costituiscono, oggi, una evidente minaccia: si addentrano, intrepidi, in cerca di cibo, ben oltre le aree pensate per loro. Tanto che, delle spoglie dell’ex cinema ne hanno fatto il cimitero privato.
Saccheggiano oggetti di ogni tipo, senza discrimine, basta che ne attraggano l’attenzione. E, soprattutto, si muovono in centinaia. Pronti ad aggredire gli asseri umani, qualora ce ne fosse bisogno. I residenti assistono, ogni giorno, smarriti, a scontri violenti tra gang. Barricati in casa, come e ancor peggio che per la pandemia.
Lopburi: città sotto assedio
Trovarsi faccia a faccia con un macaco inferocito non è augurabile, specie se affamato. Appetito, che un tempo veniva saziato dal via vai dei pellegrini ma che, oggi, sfocia in razzie incontrollate. Aggressivi, i mammiferi in questione tendono a divenirlo ancor di più, nel momento in cui la situazione è fuori guida.
Del resto, specificano i malcapitati, la dieta, a base di dolci e bevande zuccherate, non avrebbe fatto altro che potenziarne la capacità di riproduzione, dando il là ad un meccanismo ingestibile. Che suscita seria preoccupazione, se non addirittura paura. Stando a quanto riporta France Presse, un tentativo di rimettere le cose a posto si sta operando, fornendo agli animali il quantitativo di alimenti necessario per tenerli buoni: frutta, in genere. Ma, a quanto si legge, non basta.
Le autorità hanno avviato una campagna di sterilizzazione massiccia – circa 500 primati, per il momento, tra maschi e femmine – e si ipotizza la traduzione di decine di esemplari in una zona protetta, lontana dal centro abitato, a nord est di Bangkok.
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