…va – anzi corre – a Parigi

…va – anzi corre – a Parigi

Di diverso avviso è – ma ne siamo poi così sicuri? – La Signora Harris va a Parigi, nuova commedia dell’attrice nominata Premio Oscar, Lesley Manville, affiancata a sua volta, nella recitazione, da Isabelle Huppert.

Adattamento cinematografico del romanzo, opera di Paul Gallico, la pellicola è diretta da Anthony Fabian che, in sintesi, mette in scena una favola “moderna e positiva sulla volontà di realizzare i propri sogni, sul valore dell’amicizia e sull’importanza di rimanere fedeli a se stessi“.

In questo caso, siamo nella Londra che, da poco, ha superato la II Guerra Mondiale. Qui, Ada Harris si guadagna la giornata facendo le pulizie. E’ rimasta vedova ma, a salvarla, è un’indole (ancora in questa situazione) pragmatica.

L’escamotage perché il viaggio abbia inizio è un abito. Un capo, firmato Christian Dior, appeso in un armadio, nella camera da letto di una cliente, evidentemente abbiente. E, se altrove, l’itinerario si dipanava tra passato, presente e futuro, qui si tratta di un percorso di rinascita, alla volta di Parigi e delle sue infinite promesse.

Una fiaba, anche questa, come in fondo lo era pure la precedente, dei buoni sentimenti, primo capitolo di 4 libri, dedicati ad un’eroina dalla capacità travolgente. Una persona gentile (diversamente dal Bartolomeo di Giallini), moderna e fresca Cenerentola ma con, in comune al nostro, altrettante ambizioni ed un sogno da realizzare.

Dunque, in breve, il famoso abito diventa la metafora di un esistere più appagante, simbolo di una strada che conduce, almeno secondo personali requisiti, alla felicità.

Questa storia lascia un’incredibile e meravigliosa energia agli spettatori“, conferma, dal canto suo, la Manville.

E, se è vero che, come suggerisce chi guida le telecamere, “viviamo in tempi difficili e sono convinto che il pubblico cerchi storie, per dimenticare le miserie e le difficoltà della quotidianità“, ecco, allora, che “La signora Harris va a Parigi lascia l’opportunità di evadere“. Si fa riverbero di un sogno, che può appartenere a chiunque. E’ il concreto esprimersi di un’idea che, attraverso impegno e perseveranza, arriva a suggellarsi di verità.

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