Vetusta come nessuna. Ecco la mummia di Saqqara
La più antica del mondo: così, è stata definita la mummia, rinvenuta in Egitto e risalente a circa 4.300 anni fa. O, almeno, la più antica, ritrovata finora e… “completa“. La scoperta è stata effettuata nei pressi della Piramide di Saqqara, a circa 30 chilometri dal Cairo e rappresenta non solo un importante tesoro archeologico, ma anche una finestra unica sulla vita e le usanze funerarie del popolo di riferimento.
La tomba – nel dettaglio – era posizionata all’interno di uno scavo, profondo 15 metri, proprio nelle vicinanze del sito, ritenuto patrimonio mondiale dell’UNESCO. D’altra parte, ospita più di una dozzina tra piramidi, tombe di animali e rarissimi monasteri cristiani copti.
Stando agli archeologi, apparterrebbe ad un gruppo di sepolture faraoniche della quinta e sesta dinastia. Alcune, tra queste, presentano decori raffinati: scene di vita quotidiana, ad esempio e reperti, ancora sorprendentemente intatti.
Gli indizi sono abbastanza chiari, poi, per far pensare che la mummia, chiusa in un sarcofago di calcare sigillato nel mortaio e ricoperta di lamine d’oro, appartenga ad un uomo di nome Hekashepes.
Allo stesso modo, si suppone che un’altra tomba sia riferibile a tale Khnumdjedef, ispettore dei funzionari, supervisore dei nobili e sacerdote, durante il regno di Unas, ultimo faraone della V dinastia. Ancora, c’è quella che fa capo a Meri, “custode” – secondo definizione – “dei segreti e assistente del gran condottiero del palazzo“.
Insomma, di tutto e di più. Tra i reperti, anche numerose statue, tra cui una raffigurante un uomo e sua moglie e diversi servitori, sintomatica raffigurazione di una realtà che in fondo, sotto alcuni aspetti, ci assomiglia.
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