Italia vs. Antartide: 1-0
Antartide, targato Italia. Proprio così, la cronaca ci pone di fronte ad una realtà, che ci rende orgogliosi. La nave rompighiaccio Laura Bassi ha infranto un nuovo record, arrivando a sfiorare il punto più a sud mai raggiunto da un’imbarcazione, nel Continente di ghiaccio. 38esima spedizione targata Tricolore, questa, parte del Programma nazionale di ricerche in Antartide (PNRA), con mire – tra l’altro – assai ambiziose.
Perlustrazione, frammento del più ampio progetto Bioclever, coordinato dall’Istituto di scienze polari e che vanta finanziatori d’eccellenza.
LA NAVE
Nel dettaglio, studiosi e tecnici hanno raggiunto, all’interno della Baia delle Balene, un sito, ad oggi inesplorato, che si trova alla latitudine di 78° 44.280′ S. Il punto più a meridione – per intenderci – mai raggiunto nel Mare di Ross.
L’IMPRESA
Le condizioni del mare, straordinariamente libero dai ghiacci, hanno consentito di effettuare una profilatura, decisamente approfondita.
A cominciare dai parametri fisici dell’acqua marina (dalla superficie, fino alla profondità prossima al fondale, di 216 metri). Si è posta in evidenza la presenza di acqua particolarmente fredda, nonché l’elevata densità di stadi larvali e giovanili di specie ittiche. Varietà, tra l’altro, raramente osservate da queste parti; oltre alla contingenza di elevate masse di alghe unicellulari, rinnovato accento per ulteriori ricerche.
Itinerario, intrapreso lo scorso 17 novembre, con partenza da Trieste e prima tappa a Ravenna, per poi navigare – in un tempo di circa 40 giorni – in direzione Nuova Zelanda. Il 5 gennaio, ci si è diretti, poi, alla volta della Stazione Mario Zucchelli e del Mare di Ross.
GLI EROI
Protagonisti dell’impresa, 46 tra scienziati e tecnici che, complessivamente, si alterneranno, nel portare avanti le attività di ricerca.
Il record – va detto – è stato raggiunto nel corso della prima campagna oceanografica, dedicata a sette diversi indirizzi. Prevedevano, nella fattispecie: attività di lancio e recupero di boe (floating e drifter) per lo studio della circolazione marina. Ancora, recupero e messa a mare dei mooring, vale a dire sistemi di misura, ancorati al fondo del mare, utilizzati per lo studio di caratteristiche fisico e chimiche della colonna d’acqua. Si aggiungono, carotaggi tramite multicorer o box corer e carotaggi per lo studio geologico del fondale marino, attività di pesca scientifica e indagini di laboratorio biologico e chimico fisico.
È stata, altresì, condotta un’attività specifica, legata alla catalogazione degli abissi, per la realizzazione di mappe di aree ancora non cartografate, in collaborazione con l’Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana.
Prima spedizione, che si avvicina alla conclusione, con il cambio di personale scientifico in data 4 Febbraio. Il 7 dello stesso mese l’avventura riprenderà. Più in là, il rientro al porto di Lyttelton è previsto per il 6 marzo 2023, mentre quello in Italia è atteso per la seconda metà di aprile.
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