Quel ‘troppo amore’ che devasta i Quoll
Dire che gli esseri umani ne parlano tanto ma poi, alla resa dei conti… diversi sono loro. Il popolo dei Quoll – animali poco noti, originari dell’Australia e della Nuova Guinea – per una notte di sesso sarebbe disposto – anzi, lo è – persino a rinunciare alle preziose ore del sonno. Che c’è di strano? Nulla, se non fosse che l’inseguimento della libido conduca, sovente, ad una morte prematura, stroncati, i poverini, per mancanza di energie.
Consumati dal piacere, insomma, laddove la stagione degli amori li vuole – anzi, li pretende – vigorosi, possenti; soprattutto, instancabili. Ciò attesta, almeno, una ricerca condotta dall’Università australiana della Sunshine Coast, pubblicata sulla rivista Royal Society Open Science.
In sintesi… Amore… all’ultimo respiro!
Va da sé, ne consegue che, mentre per le femmine la durata media della vita è di circa quattro anni, diverso è per gli esemplari maschi, che difficilmente superano l’età di un anno. L’irrefrenabile picco di testosterone – in genere nel mese di luglio – li porta, in pratica, ad accoppiarsi, sino alla consunzione.
Vale a dire che l’istinto a riprodursi è primario, almeno quanto quello alimentare. Insolito a rilevarsi, tuttavia: quella che, in teoria, altro non rappresenta che una naturale strategia di sopravvivenza, sta a mano a mano trasformandosi nel suo esatto contrario. Un’arma, cioè, puntata proprio contro i piccoli marsupiali. E si parla, addirittura, di rischio estinzione. “I Quoll percorrono grandi distanze per accoppiarsi e sembra che la loro volontà sia così forte che rinunciano a dormire, per dedicare più tempo alla ricerca delle femmine“. Ecco quanto spiegano gli esperti. “Qualcosa sta sicuramente facendo fallire la loro salute dopo solo una stagione e pensiamo che sia, di fatto, collegato alla privazione del sonno“.
Privazione, quella del giusto riposo, che comporta, altresì, perdita di peso corporeo, aumento dell’ aggressività e un atteggiamento decisamente meno prudente, in risposta a pericoli, anche fatali.
Non solo, decisi peggioramenti si evidenziano, anche per quel che riguarda il versante delle malattie. “Abbiamo osservato un notevole aumento dei parassiti nei maschi, probabilmente perché dedicano meno tempo alla pulizia personale“.
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