Tutti i piaceri di Calabria in tavola…

Tutti i piaceri di Calabria in tavola…

Storia, tradizioni… la punta dello Stivale si vanta di parecchi titoli e la terra di Calabria spicca, tra le perle del Sud Italia. Una regione sanguigna, dal carattere deciso, in cui anche i sapori finiscono per assecondare l’indole di chi la abita.

Poliedricità, che passa anche attraverso la diversità dei paesaggi. Dalle coste, frastagliate e a strapiombo, che si affacciano sullo Ionio e sul Tirreno, alle zone montuose dell’entroterra, propaggine meridionale sull’Appennino.

Meta prediletta per le vacanze di connazionali e non, in ognuna delle cinque province di cui si compone, da Cosenza fino a Reggio Calabria, quel che si propone a tavola è, dunque, il risultato di una serie di stratificazioni socio-culturali. Un mondo variegato, dalle anime molteplici, in cui, tuttavia, l’enogastronomia contadina occupa il ruolo di filo conduttore.

Tra le eccellenze, il peperoncino di Soverato, la cipolla di Tropea, la ‘nduja di Spilinga e la Spianata; ma i prodotti, alcuni meno noti, sono molti di più. Tutti, atti a certificare il luogo di provenienza, patria del ‘mangiar bene’.

Così, accanto alla Pasta ca muddica, alla Parmigiana di Melanzane, ai Maccheruni a firrittu si fanno notare, inerpicandosi tra i paesini fra la Sila e il Pollino, i formaggi di latte caprino, quelli di mucca, il Caciocavallo silano e il Burrito, composto di pasta di formaggio, con il burro al suo interno.

Antipasto solitario o accompagno ad altre pietanze, a seconda dei gusti e delle circostanze.

capicollo

Altro punto di forza di quest’area, i salumi. Quelli citati e altri ancora, come il Capocollo, la Soppressata e le Salsicce. Spostandosi vero il mare, la Riviera dei Cedri, a nord ovest del cosentino, riserva un intero museo nel racconto della propria produzione, pregiato frutto di inestimabile valore. E ancora, scendendo ulteriormente, tra Villa San Giovanni e Monasterace, in provincia di Reggio, il Bergamotto la fa da padrone, adoperato in mille differenti maniere.

Ricette di pesce, dal baccalà alla cosentina, fino al famosissimo Stocco di Mammola, ce n’è in abbondanza. Poi, ci sono le preparazioni dedicate alle Feste, tipiche dei momenti più coinvolgenti dell’anno. Tenete conto che, solo a Natale, regola vuole che, ai commensali, vengano presentate almeno 13 portate.

Per concludere, gli aperitivi, vero sfizio del crotonese. Un esempio? Un buon crostino guarnito di Sardella (definita anche il caviale dei poveri) e appoggiato ad un bianco Cirò, a memoria di quella Enotria, rinomata per il vino che, un tempo, comprendeva anche, seppure solo in parte, la Calabria.

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