In lockdown boom di sogni: un libro li raccoglie tutti

In lockdown boom di sogni: un libro li raccoglie tutti

Chiudete gli occhi, stanchi ma inquieti, perché sentite che ‘fuori’ non è tutto a posto… sapete l’irritante sensazione di aver tralasciato qualcosa… il ronzio che si impossessa dei pensieri, senza aver chiara una direzione, ma sempre accanitamente presente, a ricordarvi che non siete soli? Ecco, molti italiani devono essersi addormentati con questo stato d’animo, nelle scorse notti. Prigionieri di quel che accadeva, al di là delle mura di casa. Indossava il nome di Coronavirus, l’Uomo Nero, ed era pronto a colpire, alla prima distrazione.

Ebbene, come spesso accade, il malessere si è trodotto in ladri, bambole macabre, incendi e devastazioni. I sogni si sono concretizzati in incubi, ogni giono più manifesti, ogni notte più tangibili. Tra i temi più ricorrenti: invasioni, infezioni, abitazioni da cui era impossibile fuggire… Di fatto, tutti hanno sognato… meglio, tutti hanno ricordato, di più.

Magda Di Renzo, psicoanalista junghiana e responsabile del servizio Terapie dell’Istituto di Ortofonologia (IdO), spiega che, per alcune persone, il lockdown è coinciso con una ‘sana introversione’. Insieme al collega: Bruno Tagliacozzi, hanno voluto illustrare l’analisi, più nel dettaglio, in un libro: Sogni contagiati. Il dialogo coscienza-inconscio ai tempi del Covid-19 (Edizioni Magi).

L’ansia esterna – commentano gli autori – aiuta a riconoscere l’ansia interiore. Per alcuni, addirittura, i mesi appena trascorsi hanno rappresentato un momento costruttivo. Si sono scoperti armati di una visione prospettica della realtà, segno indiscusso di una graduale evoluzione.

Sogno come compensazione, dunque, rispetto a situazioni, consce, critiche. Ma anche come opportunità. Soluzione inedita nella realizzazione personale.

I due psicoanalisti distinguono, nel volume, le reazioni di fronte ad eventi di matrice naturale, da quelle, figlie di accadimenti, determinati da una volontà espressa. Quando l’uomo si scontra con la sua stessa natura emergono, nell’inconscio collettivo, immagini archetipiche assai potenti: catastrofi nucleari, guerre… disastri, insomma, che mettono in discussione la propria dimensione. Diversamente, situazioni come quella tuttora in corso, fanno da stimolo alle capacità individuali. Rievocano malcontenti inespressi, del tutto personali e invitano alla ricerca di nuove strade.

Non ultimo, Di Renzo e Tagliacozzi sono convinti che eventi come il Covid-19 vadano a risvegliare una certa forma di solidarietà tra le persone che, in un ambito ‘quotidiamo’, stentiamo a menifestare.

Come a dire.”Non tutti mali vengono per nuocere“. Del resto, come insegna la lingua greca, il termine crisi si adopera, per individuare un cambiamento, uno squilibrio, che condurrà ad una crescita. E’ questo il momento. E’ ora il tempo per approfittarne, per lavorarci sù. Basta comprenderlo e non averne paura…

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