Mary Poppins? Che la Censura ce ne scampi!
‘Pomi d’ottone e manici di scopa’ non vanno più bene. Segno dei tempi che cambiano, follia dei giorni nostri, in cui tutto sembra girare all’incontrario. Mary Poppins, tradotto – quella Mary Poppins, quella nata apposta come soluzione universale per lo svezzamento e la crescita dei nostri piccini – a quanto pare e a quanto ci racconta la cronaca, non è più adatta ai bambini.
Tant’è, se minori di 12 anni, gli spettatori dovranno vederlo insieme ad un adulto. Censurata, così, tristemente, un’ulteriore pellicola, annoverata tra i classici del Cinema Internazionale.
Che sia uno sport, una pratica ricorrente, tanto per far parlar di sé? Fatto sta, Il British Board of Film Classification ha deciso di inasprire la demarcazione per età del film del 1964, diretto da Robert Stevenson. La motivazione? Riportiamo testuale: “contiene un linguaggio discriminatorio“.
Come a dire che se, per la deliziosa e canterina Julie Andrew “basta un poco di zucchero e la pillola va giù“, tale non è il Bbfc che, a 60 anni dall’uscita della pellicola, ha pensato bene di inasprirne la classificazione per età.
Stando all’organizzazione britannica, che si occupa – per l’appunto – delle opere cinematografiche, il termine ottentotti, fulcro del contendere (pronunciato in ben due occasioni dall’Ammiraglio Boom, in riferimento agli spazzacamini con la faccia sporca di fuliggine) sarebbe “datato e offensivo“.
La parola era stata coniata – a suo tempo – dai coloni olandesi, per indicare le popolazioni Khoikhoi dell’Africa meridionale ed era stato poi esteso a tutti gli africani. Tuttavia, secondo il Dizionario di Oxford, al giorno d’oggi risulterebbe “arcaico e lesivo“.
Dunque, nonostante il contesto storico, “l’uso di un linguaggio discriminatorio non è condannato e in ultima analisi eccede le nostre linee-guida per un linguaggio accettabile al livello per tutti“. Sentenza, che ha suscitato – inevitabilmente – sommo imbarazzo in chi è cresciuto a suon di quel famosissimo “supercalifragilistichespiralidoso” che rendeva tutto – o quasi – possibile. Oggi persino la magia, il sogno di un mondo migliore, in mano ai bambini di adesso, ragazzi di domani diventa pericoloso.
Continuiamo ad educarci alla paura e ci perdiamo, tutto compreso, quel paniere di buoni e genuini sentimenti che, magari, avranno causato, crescendo, qualche graffio, ma davvero non hanno mai fatto male a nessuno.
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