Storia ‘triste e fortunata’ della Coca Cola

Storia ‘triste e fortunata’ della Coca Cola

Chi non ha mai bevuto un sorso di Coca cola? Ebbene, non tutti però o, anzi, in pochi, ne conoscono la Storia. Nata, la bevanda, per merito di John Pemberton, un medico della Georgia la cui dipendenza dalla morfina, nella vicenda in questione, si rivelerà centrale. Dopo essersi laureato presso il Southern Botanical Medical College a soli 19 anni, si fa un nome combinando medicina generale, chirurgia e una vasta cultura chimica.

Poi, arriva la guerra di secessione. John è costretto, al pari di molti, a recarsi al fronte ma, durante la battaglia di Columbus, l’ultima del conflitto, viene gravemente ferito da un colpo di sciabola. Si riprende, ma non dal dolore, talmente insistente da poter essere tenuto a bada, unicamente con la morfina. Una spirale, che lo trascinerà sempre più in basso…

Tuttavia, anche il là, per escogitare una soluzione alternativa. Iniziano, perciò, gli esperimenti, fino all’invenzione della Dr. Tuggle’s Compound Syrup of Globe Flower. Una pima bevanda, sorta di sciroppo di Cephalanthus occidentalis (pianta dai diversi usi medicinali, che presenta, però, anche controindicazioni tossiche). Ciò nonostante, il prodotto riscuote un buon successo e l’uomo si sposta ad Atlanta, per ampliare il campo delle proprie conoscenze.

A base di foglie di Coca e vino, ecco allora che si compone la Pemberton’s French Wine Coca, una bibita che contiene estratto di Coca – per l’appunto – e Damiana, che viene pubblicizzata, alla stregua di un Elisir miracoloso. La si promuove come in grado di alleviare dipendenze, curare la depressione e persino l’alcolismo. L’impatto sul pubblico è clamoroso… anche se Pemberton, nei confronti della sua dipendenza, continua a non trovare soluzioni.  

Si aggiungono, per di più, ai tanti pensieri, le limitazioni rispetto all’uso dell’alcool. Nel 1886 tutta una serie di provvedimenti invita espressamente a rimuoverlo dai prodotti in commercio. Si pone, dunque, l’esigenza di creare una versione analcolica della fantomatica ricetta. Provvidenziale, in tal senso, l’intervento di Willis E. Venable, amico e farmacista. I due sostituiscono, quindi, la Damiana con la Noce di cola e il vino con lo Sciroppo di zucchero e, come talvolta accade, il caso interviene, a sua volta. In fase di preparazione, per sbaglio viene versata, tra gli ingredienti, acqua frizzante e la miscela saporita, vendibile ovunque, adesso è pronta.

Dall’invenzione alla diffusione il passo è breve ma, a tal proposito, è doveroso citare l’intervento di Frank Mason Robinson, esperto di marketing e socio di Pemberton, che suggerisce il nome del drink e il logo, composto da due C maiuscole realizzate con il font Spencerian, comune negli Stati Uniti dell’epoca.

Un cancro allo stomaco interromperà i giorni di Pemberton, costretto a vendere, se non addirittura a regalare i pezzi della sua impresa, ben felici i compratori di mettere le mani su un affare tanto sicuro. La ditta finirà, nel 1888, nelle mani del magnate e politico Asa Griggs Candler, che sborserà, senza batter ciglio, la cifra di 2300 dollari. Una felice intuizione: The Coca-Cola Company sarà solo il primo passo di un percorso che prosegue ancora oggi…

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