Il volto nuovo di Fiat 500: elettrica, performante, inarrestabile
Domandami: “futuro“; ti rispondo. “Recita elettrico“. Proprio così, sono sempre più numerosi i Paesi che, in fatto di vetture, hanno ‘operato una vera e propria virata’, optando per soluzioni inedite, che garantiscono elevate performance, con un consumo energetico residuale.
C’è chi ha promosso incentivi, al riguardo, ma non è solo una questione di risparmio. Le B.E.V. (Battery Electric Vehicle) garantiscono impatto-zero, in fatto di inquinamento e, fatto non scontato, sono ‘silenziose’. In più, risultano semplici da gestire. Ricaricarle è un gioco da ragazzi, dal momento che bastano una stazione apposita ed una presa. Parcheggi, ristoranti, alberghi sono, con il tempo, sempre più assurti a rango di punti di approdo, presente una colonnina. Unica accortezza, quella che riguarda i tempi di ricarica che – fate bene attenzione – variano, in base alle potenzialità della batteria.
Ed è per questo che, chi con un occhio è sempre predisposto all’avanguardia, ha pensato di abbracciare la filosofia dell’elettrico. Fiat ci ha educato alla sorpresa. Ebbene, anche in questo capitolo della sua centenaria esperienza, l’Azienda si arma del proprio bagaglio: tecnologico, sociale, comunicativo, per sbaragliare la concorrenza.
Auto della stessa categoria, come – ad esempio – la Mini Cooper Se, BMW I3 e la Renault Zoe, non presentano, tuttavia, i medesimi requisiti di attendibilità, quando si parla di autonomia della batteria, nel ciclo urbano.
Così se la Nuova 500 riesce a percorrere, in piena libertà, ben 400 km, si attestano, ma solo a seguire, Peugeot, che con la sua 208 garantisce una libertà di spostamento, per 340 km. Con il fiato sul collo, segue VW ID3 Pure: 330 km e l’immancabile Mini, altrettanto iconica, ma un po’ meno performante: 270 km.
Dati, testimonianza della volontà del Lingotto di non rimanere indietro, neppure in questa occasione. La storica citycar, del resto, non ha perso occasione per far parlare di sé. L’abbiamo vista inaugurare, di recente, il nuovo Ponte San Giorgio, a Genova. Una partituta ‘doppia’, in cui le note si sono suonate a quattro mani. La vettura, non ancora in consegna ai clienti, ha percorso il viadotto sul fiume Polcevera, poco prima dell’apertura ufficiale al traffico.
Un gesto forte, a suggello di qualcosa che va assai al di là dei desideri. L’utilitaria dei giorni nostri si ridisegna, all’insegna di una Nuova Era. Si imbelletta. Si veste, per l’esibizione, in versione ‘cabrio’, con tanto di tetto apribile in tela. Si fa bella, insomma. Ma in un modo che la fa notare non solo per i dettagli, curatissimi, del maquillage.
E’ molto di più, l’ultima nata. E’ una freccia scagliata sul domani. Un’ennesima sfida, per chi già ne ha vinte tante e non ha punto voglia di fermarsi.
LEGGI ANCHE: Lamborghini porta il suo stile e tecnologia in acqua
LEGGI ANCHE: Quando la moda indossa le due ruote: Dior vs. Piaggio, ricetta d’amore
Commento all'articolo