Bentornata Notre Dame!

Bentornata Notre Dame!

L’abbiamo vista bruciare, in un incendio che, nel 2019, l’ha devastata. Oggi, ad anni di distanza, finalmente, assistiamo alla sua rinascita. Gloriosa Notre Dame, restaurata e rimessa nuovo, dopo cinque primavere frenetiche di lavoro. L’apertura al pubblico, a breve. Il prossimo 7 dicembre ma già il Presidente Macron, a sottolineare l’efficacia dell’industriosa ricostruzione, ha fatto visita all’edificio, permettendo anche alle telecamere di riprendere l’interno dell’iconico monumento.

La fase cantieristica è ancora attiva, all’esterno, con tanto di impalcature e gru, ma dentro si è tornati, con il plauso comune, all’antico splendore. Scomparse le ferite inferte dal fuoco nei soffitti a volta, sulle luminose pareti e sulle vetrate, dai brillanti colori.

Sublime“. In estrema sintesi, è questo il commento del Capo di Stato francese. “Avete trasformato il carbone in arte“, ha aggiunto poi, lasciando trapelare l’orgoglio e la soddisfazione per il compimento di un progetto ambizioso, sì, ma altrettanto necessario, per il Paese e non solo.

Così, la passeggiata attraverso le navate della Chiesa è assurta a simbolo. Evento, seguito da un gruppo ristretto di giornalisti e trasmessa in diretta, dalle pagine dell’Eliseo. Domenica 8, poi, in occasione della Festa dell’Immacolata, verrà celebrata la prima messa. Un investimento da 700 milioni di euro. Cifra, che ha consentito il ritorno all’antica “grandezza… splendore… luminosità“.

L’incendio di Notre-Dame è stato un dramma a cielo aperto, una ferita Nazionale“, ha sottolineato il Presidente, parlando del “cantiere del secolo“. E’ stato come rigenerare dalle ceneri un vero e proprio emblema della Francia. “È la cattedrale, come non l’abbiamo mai vista“, ha commentato – a sua volta -l’arcivescovo di Parigi, Laruent Ulrich.

Un ringraziamento speciale è andato, inoltre, alle squadre di vigili del fuoco e agli oltre 2mila tra operai, ingegneri e architetti che hanno prestato servizio indefessamente, “giorno e notte“. Conferiti del Diplôme Notre-Dame, sorta di attestato a certificarne l’impegno professionale. “Questa metamorfosi la dobbiamo a voi“, è stato l’elogio. “Siete stati gli alchimisti del cantiere“.

Riaprire i battenti, del resto, non significa solo garantire nuovamente l’accesso ai turisti ma si riveste di un valore di buon auspicio: “Sarà uno shock di speranza“. Intanto, girano già virali le foto, sui mezzi Social, che mettono in comparazione il prima e il dopo.

Avete realizzato ciò che si pensava impossibile“, si fa sentire, ancora, Macron, a ribadire l’urgenza di quel che è stato fatto e la fierezza, insita nell’obiettivo di rinascita per una costruzione, che ha sputo travalicare il tempo, la storia e persino le avversità.

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